Cogenerazione come funziona
La cogenerazione è un processo che ha come risultato la produzione combinata di energia elettrica e di calore all’interno di uno stesso impianto. Dati i vantaggi che comporta, la cogenerazione trova impiego sia in ambito industriale, sia civile. Nel primo caso il calore viene utilizzato sotto forma di acqua calda, vapore, o altri fluidi termovettori, mentre nel secondo tramite reti di teleriscaldamento o per il raffreddamento tramite sistemi di assorbimento. La cogenerazione risulta invece sconveniente nell’ambito dell’utente residenziale perché il processo crea quantità di energia di gran lunga superiori al fabbisogno medio delle abitazioni.
Il processo di cogenerazione avviene in particolari centrali termoelettriche dove sono recuperati l'acqua calda o il vapore che vengono prodotti da un motore alimentato a combustibile fossile o a combustibili organici non fossili; questo processo consente di ottenere un significativo risparmio di energia rispetto alla produzione separata di energia elettrica ed energia termica.
Si può quindi definire la cogenerazione come una tecnologia che consente di aumentare l’efficienza energetica di un sistema di conversione di energia.
Il funzionamento di un impianto di cogenerazione parte dal presupposto che in tutti i cicli di potenza esiste una quantità significativa di calore di scarto che, anziché essere immessa nell’ambiente a bassa temperatura, può essere recuperata e sfruttata all’interno di un nuovo ciclo di produzione dell’energia. In sostanza, se in condizioni normali per produrre acqua calda e vapore è necessario impiegare energia e denaro, con un impianto di cogenerazione è possibile ottenere il medesimo risultato sfruttando il calore di scarico dell’impianto che produce energia.
In particolare, sempre più realtà del settore industriale e terziario decidono di installare presso le proprie strutture i sistemi di microgenerazione, per poter usufruire anche del risparmio economico che può essere ottenuto. Infatti, con un sistema di micro cogenerazione si possono ottenere due categorie di vantaggi:
1) riduzione del consumo di energia elettrica dalla rete;
2) vendita o scambio, tramite il regime del cosiddetto “scambio sul posto”, dell’elettricità generata in eccesso.
3) utilizzo più efficiente dell’energia termica
In generale, i sistemi di microgenerazione sono tarati sulla domanda di calore, più stabile di quella elettrica e dunque più “semplice” sia da prevedere che da gestire. Infatti, l’elettricità in avanzo prodotta da un sistema di microcogenerazione è più “efficiente” di quella prodotta dalle grandi centrali elettriche, perché essendo prodotta e consumata localmente, non sconta le perdite dovute alla necessità di trasportare l’energia a distanza. Inoltre, la micro cogenerazione risulta complessivamente più efficiente perché utilizza sia l’elettricità che il calore prodotti, mentre nei grandi impianti tradizionali il calore rappresenta soltanto un prodotto di scarto, non impiegato nè sfruttato in alcun modo.
In conclusione, per un’azienda che ha necessità di energia elettrica e termica, al posto di installare una caldaia e acquistare energia elettrica dalla rete, può essere economicamente vantaggioso ed anche ecologicamente sostenibile generare in autonomia l’elettricità e cedere eventualmente l’elettricità prodotta in eccesso alla rete di distribuzione.
È opportuno sottolineare che la produzione combinata di energia costituisce uno dei provvedimenti utili a soddisfare il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e dell’Agenda ONU 2030. In particolare, la direttiva 2004/8/CE è totalmente dedicata alla promozione della cogenerazione e sviluppa il concetto di Cogenerazione ad alto Rendimento (CAR). Questa normativa è stata recepita in Italia dal Decreto Legislativo 20 del 2007, che prevede una forma di sostegno economico per gli interventi tecnologici funzionali alla cogenerazione ad alto rendimento.