FOTOVOLTAICO A TERRA:
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Il fotovoltaico a terra, caratterizzato dai pannelli solari posizionati sul suolo, costituisce una delle alternative ai tradizionali impianti fotovoltaici su tetto. A differenza di questi ultimi, tuttavia, gli impianti fotovoltaici a terra non hanno visto semplificazioni nelle procedure per l’accelerazione della transizione energetica. Questa breve guida ne descrive le principali caratteristiche, il funzionamento, la normativa in vigore, le autorizzazioni necessarie, i passaggi da seguire per l’installazione, la convenienza, i requisiti per il posizionamento e molto altro.
 

Fotovoltaico a terra: caratteristiche

Lo sfruttamento dell’energia solare tramite impianto fotovoltaico rappresenta una soluzione sostenibile e vantaggiosa per chi desidera raggiungere un buon livello di indipendenza energetica. Pensando al fotovoltaico, la maggior parte delle persone si immagina i tradizionali pannelli solari montati sul tetto degli edifici. Non tutti sanno, infatti, che esiste la possibilità di catturare i raggi del sole per produrre energia tramite un impianto fotovoltaico a terra

In pratica, in questo tipo di impianto, i pannelli fotovoltaici a terra sono fissati al suolo tramite strutture in alluminio o in acciaio direzionate verso il sole. A seconda degli spazi disponibili e delle necessità, le strutture portanti degli impianti fotovoltaici a terra possono essere dotate di un unico palo o di due.

Fotovoltaico a terra: come funziona

Il funzionamento degli impianti fotovoltaici a terra è simile a quello degli impianti tradizionali montati sui tetti. Anche in questo caso, infatti, le componenti principali sono:

  • I pannelli fotovoltaici: composti principalmente da celle in silicio monocristallino o policristallino, i pannelli solari assorbono la luce solare e, grazie all’effetto fotovoltaico, ne trasformano l’energia in corrente continua. Nel caso del fotovoltaico a terra, i pannelli possono essere orientati e posizionati al meglio per catturare la maggiore quantità possibile di energia solare, non dovendo dipendere dalla conformazione del tetto;

  • L’inverter: questa importante componente ha il ruolo di convertire la corrente continua proveniente dai pannelli in corrente alternata, utilizzabile sotto forma di elettricità negli edifici e vendibile se immessa nella rete elettrica;

  • Eventuale sistema di accumulo: alcuni impianti fotovoltaici sono dotati di un sistema di accumulo composto da batterie che consentono di immagazzinare l’energia e utilizzarla in un secondo momento.

Pannelli fotovoltaici a terra: normativa

La normativa riguardante gli impianti fotovoltaici a terra, diversamente da quanto previsto per gli impianti su tetto, non contempla procedure di semplificazione per quanto concerne l’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra. Infatti, il cosiddetto “Decreto bollette” (Decreto-legge n. 17/2022), che prevede un’ampia semplificazione per installare impianti domestici con una potenza tra i 50 kW e i 200 kW, non comprende gli impianti fotovoltaici a terra a causa del loro significativo impatto ambientale e del consumo del suolo. In altre parole, nell’ambito della transizione energetica, la normativa vigente non incoraggia l’installazione e la diffusione di questo tipo di impianto.

Fotovoltaico a terra: limiti

Nonostante i numerosi vantaggi offerti dallo sfruttamento dell’energia solare, gli impianti fotovoltaici a terra presentano alcuni limiti che è importante conoscere:

  • difficile accesso agli incentivi statali: a causa dell’esclusione dal Decreto bollette, le possibilità di accedere a degli incentivi per l’installazione di impianti a terra sono molto ridotte;
  • luogo di installazione: per via delle ampie dimensioni e del forte impatto ambientale, esistono dei limiti riguardanti i luoghi in cui gli impianti a terra possono essere installati; 

Inoltre, è importante considerare le distanze dei pannelli. Esistono infatti delle specifiche norme che impongono le distanze minime da rispettare per la posa dei pannelli fotovoltaici rispetto ai confini di proprietà ed alle strade.

Impianto fotovoltaico a terra: autorizzazioni

Sempre a causa dell’esclusione dal Decreto bollette e per via dei limiti riguardanti le distanze e il luogo di installazione, potrebbe essere complicato ottenere le autorizzazioni per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra. Questo tipo di impianto, inoltre, è conveniente se è di grandi dimensioni e può sfruttare una vasta superficie di terreno: in questo caso, per l’installazione servono specifiche autorizzazioni da parte delle autorità locali e una valutazione dell’impatto ambientale.

Installazione fotovoltaico a terra: i passaggi

L’installazione di impianti fotovoltaici a terra, per una serie di ragioni logistiche ed ambientali, spesso comporta una pianificazione e una progettazione piuttosto complesse, di cui si elencano i principali passaggi:

  • valutazione del luogo;
  • progettazione dell’impianto;
  • richiesta delle autorizzazioni;
  • preparazione del terreno
  • installazione delle varie componenti dell’impianto;
  • collegamento alla rete elettrica;
  • controlli di sicurezza;
  • allaccio ed utilizzo.

Dove si possono installare pannelli fotovoltaici a terra?

Il Decreto n. 17/2022 (già citato in precedenza), ha delineato alcuni limiti riguardanti i luoghi in cui è possibile posizionare un impianto fotovoltaico a terra. In particolare, le aree adeguate sono:

  • le aree classificate come agricole con un perimetro non distante più di 300 metri da aree industriali, artigianali e commerciali;
  • le aree interne agli stabilimenti e agli impianti industriali;
  • le aree adiacenti alla rete autostradale, a una distanza non superiore a 150 metri. 

Impianti fotovoltaici a terra: incentivi

A differenza degli impianti fotovoltaici tradizionali, accedere a incentivi per l’installazione di impianti a terra risulta più complicato. Nonostante esista la possibilità di usufruire di alcuni incentivi per il fotovoltaico a terra in area agricola, i requisiti sono restrittivi sia per quanto riguarda le dimensioni, sia a proposito delle caratteristiche degli impianti.

Fotovoltaico a terra: conviene?

La convenienza del fotovoltaico a terra può dipendere da diversi fattori, tra cui il costo dell’installazione, i potenziali risparmi energetici, la possibilità o meno di accedere a incentivi, la dimensione dell’impianto e le condizioni locali. Un impianto fotovoltaico a terra di grandi dimensioni consente di raggiungere ottimi livelli di efficienza e di produzione energetica. Tuttavia, a causa delle limitazioni descritte nell’articolo, potrebbe risultare più conveniente investire in un impianto fotovoltaico su tetto. Le principali motivazioni riguardano i seguenti aspetti:

  • spazio richiesto: gli impianti a terra richiedono un’ampia zona di suolo per essere installati. Inoltre, come già menzionato, non possono essere posizionati ovunque, ma solo in territori ben precisi;
  • impatto visivo e ambientale: gli impianti fotovoltaici a terra hanno un impatto visivo e ambientale molto maggiore rispetto a quelli installati sui tetti;
  • costi di installazione: gli impianti a terra potrebbero comportare costi di installazione maggiori rispetto a quelli sul tetto, a causa della necessità delle strutture di supporto e della minore possibilità di accedere ad incentivi statali.

In conclusione, si può affermare che gli impianti fotovoltaici tradizionali, installati su tetto, sono preferibili al fotovoltaico a terra. I primi, infatti, hanno un impatto ambientale molto minore, prevedono l’accesso a convenienti incentivi statali e non richiedono autorizzazioni particolari, a meno che non ci sia da eseguire una paesaggistica, in quel caso è necessaria l'autorizzazione paesaggistica. Se desideri passare all’energia solare, valuta le soluzioni di Sorgenia: grazie a progetti e installazioni su misura, il nostro preparato team ti consente di sfruttare tutti i vantaggi dell’energia rinnovabile combinati a moderne tecnologie digitali.

 

Il presente testo è aggiornato al 1 Agosto 2023

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