Una volta adottati e solidamente applicati i suggerimenti di cui si è parlato poc'anzi, l'utente è davvero pronto per affrontare un passaggio delicato ma sovente necessario: cambiare il proprio fornitore di energia, sia che si stia parlando della luce che del gas.
Sul mercato sono presenti un'infinità di prospettive diverse, che rispondono ad un'ampia gamma di esigenze e si rivolgono a molteplici modelli di consumatori: quindi, talvolta, destreggiarsi in questo vero e proprio mare non è semplicissimo. La migliore cosa che un utente può fare in un frangente analogo è quella di confrontare tra loro le varie tariffe e studiare con attenzione le proposte fatte dalle varie società di vendita. Per compiere quest'operazione si può avvalersi di uno strumento molto utile: il comparatore. Sul web ce ne sono decine – praticamente ogni sito di fornitori che fa offerte ne ha uno a disposizione dei visitatori, per non parlare dei siti-contenitori che nascono proprio per comparare tra di loro diversi prodotti in modo da offrire un ventaglio di scelta il più ampio possibile al cliente – ma anche l'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico ne ha uno che può essere consultato agevolmente proprio sul sito dell'Ente. Tramite questo comparatore, compilando alcuni semplici campi ed effettuando le opportune selezioni, si può ottenere un elenco ragionato di tutte le società di vendita dell'energia – sia essa luce o gas – ordinate secondo criteri ben precisi, che possono essere ordine alfabetico, ordine di prezzo, ordine di gradimento dei clienti e via discorrendo.
A questo punto non resta che scegliere la tariffa più idonea ai consumi ed alle esigenze dell'utente: per farlo, magari può essere utile analizzare per qualche giorno i propri consumi. Ad esempio, nel caso dell'energia elettrica, consultare quotidianamente il proprio contatore tenendo una sorta di diario dei consumi può dare un'indicazione precisa di che cosa si ha effettivamente bisogno e di che cosa, quindi, dovrà offrire e garantire la nuova tariffa.
Prima di concludere quest'articolo, val la pena ricordare dell'esistenza degli ecobonus: si tratta di fondi che il Governo stanzia ormai da parecchi anni, dal 2013 per la precisione, e sono destinati alle famiglie che scelgono di migliorare le prestazioni energetiche nelle proprie dimore oppure ai complessi condominiali che vogliono riqualificare le parti comuni, sempre sotto il profilo del risparmio energetico. I privati cittadini avranno tempo sino al 31 dicembre 2017 per beneficiare dell'ecobonus con una detrazione compresa tra il 65 ed il 75%, dal primo gennaio 2018 la soglia scenderà al 36%; per i condomini invece la data slitta al 31 dicembre 2021, con clausole differenti per quel che riguarda le percentuali detraibili. Ecco quali sono gli ambiti di ristrutturazione per i quali si può beneficiare dell'ecobonus: miglioramento termico dell'edificio, cioè coibentazioni, rifacimento di pavimenti e finestre, infissi; installazione di impianti fotovoltaici; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale; interventi di domotica, ovvero installazione di dispositivi multimediali per il controllo a distanza del riscaldamento.