PRIMA FORNITURA DEL GAS:
CON E SENZA IL CONTATORE
Quando si entra in una nuova abitazione, è importante stipulare un contratto di fornitura gas. Ma quali sono le procedure per procedere con l’attivazione e l’allacciamento del gas?
Stipulare un contratto con un'azienda fornitrice di gas per la propria abitazione prevede prassi differenti a seconda che ci si trovi a dover fare un allacciamento, una prima attivazione, una voltura oppure un subentro. Soffermiamoci sui due scenari inerenti alla richiesta di una prima fornitura, mettendo da parte quindi la voltura e il subentro, due opzioni che interessano esclusivamente chi in casa ha un contatore già attivo (voltura) o momentaneamente piombato (subentro). A seconda che nell'abitazione sia presente o meno un contatore e se l'impianto abbia mai erogato il gas oppure no, ci si può trovare a dover richiedere di fare un allacciamento o l'attivazione della prima fornitura.
L'allacciamento
L'allacciamento del gas consiste nel collegamento dell'abitazione alla rete di distribuzione, operazione che prevede anche l'installazione del contatore. L'allaccio viene eseguito direttamente da parte dell'azienda distributrice di gas operante sul territorio di residenza dietro esplicita richiesta dell'utente, il quale deve semplicemente inoltrare la domanda all'operatore prescelto. Per fare ciò è indispensabile che tutti i lavori in casa siano già stati eseguiti, rigorosamente da un tecnico abilitato a operare su impianti gas in abitazioni civili. Una volta pervenuta la richiesta, la società fornitrice provvederà a inviare al cliente la documentazione da compilare per poter procedere con la domanda di allaccio. Per fare ciò è fondamentale essere in possesso di tutti i dati relativi all'immobile e all'impianto, compresa la dichiarazione che ne attesti la regolarità e che deve essere in parte compilata direttamente dallo stesso installatore (Allegato I, "Attestazione di corretta esecuzione dell'impianto"), il codice PDR (cioè il "Punto di Riconsegna", usato per identificare il luogo geografico esatto della fornitura di gas) e la tipologia di fornitura richiesta (quindi acqua calda, riscaldamento, piano cottura). Nell'Allegato I, che come già detto deve essere compilato dall'installatore, occorre riportare lo schema dell'impianto e deve essere allegata la copia del certificato di conformità. Sono, poi, necessari ovviamente tutti i dati del richiedente, da inserire all'interno dell'Allegato H ("Conferma della richiesta di attivazione della fornitura gas"), quindi: nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza e recapito telefonico, corredati da una copia della carta d'identità e del codice fiscale. A seguito della normativa approvata nel 2014, quando si tratta di un allacciamento è dovere della società di distribuzione del gas procedere ai dovuti accertamenti, sia sull'impianto che su tutta la documentazione fornita dal richiedente, prima di accogliere la domanda. È bene precisare che tale prassi non riguarda solo l'installazione di un impianto e di un contatore, ma anche in caso di lavori di manutenzione straordinaria, di ampliamento oppure di spostamenti del contatore o della sua sostituzione, ossia tutte quelle opere che determinano l'interruzione dell'erogazione del gas. Una volta fornita la documentazione completa compilata e firmata, sarà poi premura del fornitore verificare la regolarità dell'impianto e la correttezza dei dati presenti nei moduli compilati dal richiedente. Se l'esito sarà positivo si procederà, quindi, con l'allacciamento del gas e l'attivazione del contratto, se invece risulteranno delle incongruenze o delle irregolarità il cliente dovrà provvedere alla risoluzione delle problematiche riscontrate e inoltrare una nuova domanda. Dato che le tempistiche tendono a essere piuttosto lunghe (possono infatti protrarsi anche per alcuni mesi) è consigliabile agire tempestivamente. Ultimo step dell'iter di allacciamento è la prova di tenuta, che viene effettuata successivamente all'attivazione della fornitura. In caso di esito positivo viene rilasciata una dichiarazione di conformità e l'utente può iniziare a utilizzare il gas, in caso contrario l'erogazione viene sospesa per consentire la risoluzione dei problemi ravvisati, solo in seguito sarà possibile presentare nuovamente la richiesta di allacciamento.
Prima Attivazione
In questo scenario tutti i lavori all'impianto sono già stati effettuati e il contatore gas è già presente nell'abitazione ma non è mai stato utilizzato, una condizione tipica degli edifici appena costruiti. In tal caso il cliente deve fornire al distributore tutta la documentazione relativa al contatore, per dimostrarne la regolarità. Una volta scelto il gestore con cui si vuole stipulare il contratto di fornitura del gas, si può inoltrare la richiesta inviando alcuni documenti e compilando i già citati allegati G e I. Al fine di comprovare il regolare possesso dell'immobile e la sua idoneità urbanistica, deve anche essere compilato il modulo di dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, specificando il titolo in base a cui l'abitazione è stata costruita (ad esempio il numero della concezione edilizia) e indicandone i dati catastali. Per presentare la domanda per la prima attivazione occorre anche essere in possesso di: codice PDR, indirizzo della futura utenza e dati anagrafici dell'intestatario (nome, cognome e codice fiscale). Occorre inoltre indicare la tipologia di utilizzo del gas (acqua calda, cottura dei cibi, riscaldamento). Tutta la documentazione deve essere inviata alla società fornitrice entro 90 giorni a partire dalla richiesta effettuata. Se dall'esaminazione dei documenti non si ravvisano irregolarità, l'attivazione della fornitura avviene entro 10 giorni lavorativi, in caso di esito negativo, invece, il richiedente deve risolvere i problemi riscontrati e inoltrare di nuovo la domanda.
In entrambi i casi i costi dipendono dal distributore che opera sul territorio, ma generalmente ammontano intorno ai 40 €.
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