Contatore elettronico gas istruzioni
Se la sostituzione del contatore della luce è ormai ad un buono stato di avanzamento nel nostro Paese, il dispositivo digitale per la lettura del gas è stato introdotto solo recentemente, causando difficoltà da parte dei consumatori nel riconoscere le informazioni che vengono riportate. Bisogna ricordare che il contatore è di proprietà del distributore - ossia della società che si occupa di far arrivare il gas al consumatore finale - che è responsabile dell’installazione, della manutenzione e degli interventi sul dispositivo stesso (tra cui la sostituzione).
Al tempo stesso è opportuno tenere a mente che la richiesta di interventi sul contatore deve essere eseguita dal fornitore, ossia dalla società con cui si è sottoscritto il contratto di fornitura per il gas: pertanto, in caso di malfunzionamento o sospetto guasto, è opportuno rivolgersi al distributore il cui nome è indicato nella prima pagina della bolletta.
I contatori del gas di nuova generazione che stanno progressivamente sostituendo quelli tradizionali possono essere elettronici parzialmente integrati o teleletti completamente integrati. Nel primo caso la lettura può essere rilevata attraverso le variazioni di temperatura, mentre nel secondo può essere portata avanti basandosi sulle variazioni di temperatura e pressione.
Il contatore del gas elettronico è costituito da diverse componenti, tra cui un display digitale che ospita una sequenza di cifre che, se opportunamente lette, possono fornire alcune indicazioni sullo stato dei consumi. In particolare, sul display sono riportati:
● codice cliente: è un numero identificativo della fornitura del gas; si compone solitamente di 8 cifre ed è presente anche nella bolletta del gas;
● codice PDR: è un codice numerico nazionale di 14 cifre che identifica in maniera univoca il luogo fisico in cui il distributore consegna il gas al cliente finale. Questo codice non viene sostituito nel caso in cui si cambi il fornitore ed è riportato, oltre che sul display del contatore del gas, anche nella prima pagina della bolletta;
● portata massima: questo valore fa riferimento alla portata termica dell’apparecchio, misurata in kW (e più raramente in Kcal/h). Questo concetto non deve essere confuso con quello di portata volumetrica che indica il volume di gas che passa nell'unità di tempo. All’interno del contatore sono indicate sia la portata nominale, sia la portata massima e minima prevista dall’apparecchio. I contatori domestici - appartenenti alla classe G4 - hanno una portata massima pari a 6m³/h;
● classe dell’apparecchio: in base alla portata minima e massima, ad ogni dispositivo è assegnata una classe di appartenenza. Usualmente, i contatori domestici appartengono alla classe G4;
● consumo di gas: il contatore del gas registra i consumi dell’utenza domestica associata;
● stato della valvola: questa può essere aperta o chiusa e, nel caso in cui ci siano dei problemi con la fornitura del gas, è fondamentale poter controllare questo aspetto in maniera tempestiva ed efficace;
● data della chiusura del periodo precedente;
● numero di matricola: è un codice univoco che permette di identificare uno specifico apparecchio nonché il produttore dello stesso. Per i vecchi modelli il numero di matricola poteva essere costituito da sei o otto cifre numeriche mentre nei modelli elettronici prevede anche lettere dell'alfabeto che solitamente precedono la parte numerica (si parla infatti di codice alfa-numerico). A seconda dei modelli, la matricola può essere posizionata in zone differenti, ma sempre ben visibili.
È opportuno sottolineare che, rispetto alle caratteristiche sopra citate che sono proprie dei contatori elettronici, quelli tradizionali hanno un display e riportano i consumi del gas che devono essere periodicamente comunicati al fornitore da parte di un tecnico che possa eseguire la lettura del contatore o, in maniera autonoma nel caso si opti per l’autolettura.
Nel caso in cui si nutrano dei dubbi sul tipo di contatore installato, è possibile reperire questa informazione nella bolletta, nella sezione fornitura.
I contatori del gas possono essere installati sia all’interno, sia all’esterno dell’abitazione: nel primo caso potrebbe essere collocato all’interno di un armadietto, sul balcone in una zona protetta, in garage, in cantina o su un muro perimetrale; nel secondo caso potrebbe essere in un apposito vano comune del condominio (es: locale tecnico), su un muretto di proprietà condominiale o in un armadietto sul pianerottolo dell’abitazione. Si ricorda che, per ragioni di sicurezza, la collocazione del gas deve rispettare le indicazioni previste dalla normativa di riferimento (UNI CIG 9036).
Oltre alla distinzione tra contatore analogico ed elettronico, è importante sottolineare che esistono diverse tipologie di apparecchi che si differenziano tra loro non solo per i modelli, ma anche per la classe. Su questo argomento è opportuno sottolineare che quelli utilizzati per utenze residenziali sono di classe G4 e sono caratterizzati da parametri specifici per la portata minima e massima e per la potenza termica (ossia la somma dei contributi apportati dai diversi apparecchi domestici che fanno uso del gas, dalla cucina, alla caldaia eccetera). Tutte queste informazioni possono essere rilevate tramite i display dei contatori moderni permettendo, come già evidenziato, un più consapevole utilizzo del gas in casa.