COME GESTIRE LA DOPPIA BOLLETTA DOPO IL CAMBIO FORNITORE DI LUCE E GAS
Quando si decide di cambiare fornitore di luce o gas, il passaggio dal vecchio al nuovo venditore avviene secondo una normativa definita dall'ARERA (Autorità per la Regolazione dell'Energia, Reti e Ambiente) che ne definisce le modalità e i tempi.
Al termine del passaggio, il consumatore potrà ricevere una fattura finale dal vecchio fornitore per il conguaglio, ossia per il pagamento dei consumi effettuati tra l'ultima bolletta e il passaggio ad altro venditore. Tuttavia, in caso di problemi di registrazione e archiviazione del vecchio fornitore, può accadere di ricevere una doppia bolletta, una intestata alla nuova società di fornitura e una alla vecchia.
Si tratta di un caso abbastanza frequente ma che può essere facilmente risolto grazie a una procedura standard, anch'essa definita dall'ARERA proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori che si trovano in questa situazione.
Come comportarsi in caso di doppia fatturazione
Se ricevi due bollette riferite allo stesso periodo, una dal vecchio e una dal nuovo fornitore, è necessario agire tempestivamente. Prima di presentare reclamo, occorre verificare con attenzione il periodo di consumo indicato in ciascuna bolletta: è infatti possibile che quella del vecchio gestore si riferisca a consumi pregressi non ancora fatturati al momento del recesso.
Con la chiusura del contratto, tali consumi possono essere inclusi in un’unica bolletta di conguaglio o distribuiti in più fatture, a seconda delle modalità operative del fornitore. È quindi fondamentale non considerare la data di emissione, ma controllare l’intervallo temporale a cui si riferiscono i consumi.
Il reclamo per la doppia fatturazione luce e gas
Quando si ha la certezza che la fattura ricevuta dal vecchio venditore è errata, ossia si riferisce a un periodo nel quale era stato attivato il nuovo contratto, bisogna subito inviare una lettera di reclamo, tramite raccomandata AR, al vecchio fornitore, ossia al suo ufficio reclami.
All'interno della lettera dovranno essere ben specificati:
Tempi di risposta e indennizzo automatico
Una volta ricevuto il reclamo, la compagnia deve:
- verificare se, nel periodo indicato, era già avvenuto il passaggio al nuovo gestore;
- eventualmente annullare la richiesta di pagamento o, se la bolletta è stata già saldata, procedere con il rimborso.
Il rimborso deve avvenire entro 20 giorni lavorativi dalla data di ricezione della richiesta, comprovata dalla ricevuta di ritorno della raccomandata. Se il venditore non rispetta questo termine, è tenuto a corrispondere un indennizzo automatico pari a:
- 20 euro per i primi 20 giorni di ritardo;
- ulteriori 20 euro ogni 20 giorni successivi;
- fino a un massimo di 60 euro per un ritardo di 60 giorni o più.
Altre modalità per richiedere il rimborso
Oltre alla raccomandata, esistono altri canali per inviare un reclamo o richiedere un rimborso:
- PEC: puoi inviare tutta la documentazione tramite posta elettronica certificata all’indirizzo PEC del vecchio fornitore;
- sportello fisico: recandoti presso una sede territoriale del fornitore, con la stessa documentazione prevista per la raccomandata. L’addetto allo sportello dovrà rilasciare una ricevuta di accettazione;
- servizio clienti online o call center: modalità meno consigliata, perché non garantisce una tracciabilità certa della comunicazione.
Sebbene i canali digitali e telefonici siano sempre più diffusi, la raccomandata con ricevuta di ritorno resta il metodo più sicuro, in quanto fornisce una prova legale dell’invio e della ricezione.
Il presente testo è aggiornato al 12 agosto 2025.

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