RISCALDAMENTO CON TERMOCONVETTORI: FUNZIONAMENTO, MODELLI, PRO E CONTRO

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Un termoconvettore è un apparecchio che riscalda l’aria negli ambienti interni e può essere alimentato da diverse fonti: di solito si tratta di energia elettrica, ma esistono anche modelli alimentati con gas o acqua. I termoconvettori sono pensati come alternativa o integrazione agli impianti di riscaldamento esistenti.
Per valutare bene questa soluzione di climatizzazione invernale è importante sapere cos’è un termoconvettore e come funziona, per essere in grado di compiere una scelta consapevole e ottenere un benessere termico sostenibile ed efficiente. In questa guida analizzeremo il funzionamento, i consumi e il costo di un termoconvettore, mostrando le caratteristiche dei principali modelli sul mercato e i pro e contro di questi impianti.
 

Termoconvettore: consumi energetici


Per sapere quanto consuma un termoconvettore bisogna considerare diversi fattori; infatti, il dispendio energetico di questi dispositivi è legato a numerosi aspetti che possono condizionarne il consumo di energia e, di conseguenza, influire sui costi in bolletta e l’impatto ambientale del sistema di riscaldamento.
●    Tipo di alimentazione: esistono diverse tipologie di termoconvettori, tra cui modelli elettrici, ad acqua o a gas, ognuno dei quali presenta consumi differenti e costi variabili legati anche al prezzo della fonte energetica utilizzata. In media, i termoconvettori ad acqua consumano meno rispetto ai classici termosifoni, mentre quelli a gas di più di un radiatore convenzionale, in quanto comportano un doppio consumo di metano ed elettricità.
●    Dimensioni dell’ambiente da riscaldare: il consumo del termoconvettore dipende anche dalla grandezza della casa da riscaldare, poiché per la climatizzazione invernale di un’abitazione di grandi dimensioni servirà un apparecchio più potente e quindi anche più energivoro.
●    Isolamento termico dell’abitazione: anche con i termoconvettori i consumi possono variare a seconda dell’isolamento termico dell’ambiente; quindi, prima di installare tali tecnologie andrebbe eseguita un’analisi dell’efficienza energetica dell’abitazione.
●    Funzionalità smart: il consumo dei termoconvettori è legato anche alle abitudini individuali; tuttavia, alcuni apparecchi sono dotati di funzioni avanzate che aiutano a contenere i consumi e migliorare il risparmio energetico, come per regolare la potenza del termoconvettore e gestire la quantità di calore erogata.
 

Cosa significa termoconvettore


Un termoconvettore è un apparecchio che sfrutta il processo di termoconversione, ovvero un impianto che riscalda un ambiente interno attraverso il principio della convezione termica. 
E’ un processo naturale secondo cui l’aria calda tende a salire mentre quella fredda a muoversi verso il basso. 
 

Come funziona un termoconvettore


Il funzionamento specifico di un termoconvettore differisce in base alla tipologia di impianto, tuttavia i principi di base sono analoghi a tutti i modelli. Questi apparecchi sono dotati di una doppia griglia, quella posta in basso per aspirare l’aria fredda dalla stanza e una situata in alto dalla quale viene espulsa l’aria calda, opportunamente riscaldata dal dispositivo attraverso uno scambio di calore che avviene mediante delle resistenze elettriche oppure dei tubi lamellari.
Una volta riscaldata, l’aria calda viene diffusa nell’ambiente interno, in modo naturale oppure forzato adoperando delle apposite ventole, una soluzione che a fronte di un maggiore consumo energetico consente di ottimizzare il ricircolo d’aria e velocizzare il riscaldamento. La differenza principale tra i vari modelli è legata al metodo di riscaldamento dell’aria. Se nei termoconvettori elettrici si utilizzano delle resistenze alimentate dall’energia elettrica, in quelli ad acqua lo scambio di calore avviene tra l’acqua calda e l’aria risucchiata dal dispositivo, mentre nei termoconvettori a gas si usa un bruciatore e un meccanismo di ventilazione forzata.
Lo schema elettrico del termoconvettore può essere più o meno complesso, a seconda del modello e del sistema di funzionamento dell’apparecchio. Gli impianti più semplici sono quelli ad alimentazione elettrica, in quanto basta installarli e collegarli a una presa elettrica. I termoconvettori ad acqua, invece, devono essere allacciati a una caldaia, mentre quelli a gas alla rete del metano e alla canna fumaria per lo scarico dei fumi, inoltre entrambi hanno bisogno dell’alimentazione elettrica per azionare una serie di comandi e sistemi.
 

Termoconvettori o termosifoni per il riscaldamento?


La scelta tra termosifoni o termoconvettori per il riscaldamento è una decisione da prendere con attenzione. Si tratta di due forme differenti di riscaldamento dell’aria, le quali ovviamente possono anche coesistere all’interno di un impianto integrato. 
I termoconvettori, infatti, possono funzionare come supporto alla caldaia a condensazione a gas e ai termosifoni, ad esempio per migliorare il riscaldamento nelle stanze particolarmente fredde o laddove è necessaria una climatizzazione rapida dell’ambiente interno.
Per stabilire se siano meglio come riscaldamento i termoconvettori o i termosifoni bisogna analizzare una serie di aspetti in modo accurato, valutando l’opzione migliore in base al tipo di ambiente da riscaldare e al benessere termico che si vuole ottenere. Messi a confronto, i termoconvettori hanno un costo più elevato considerando due modelli di pari potenza termica, sono più rumorosi e generano moti convettivi, inoltre muovendo l’aria attraverso il ricircolo possono sollevare anche la polvere.
Alcuni apparecchi però sono in grado di ridurre questi difetti, usando degli appositi filtri per la depurazione dell’aria, oppure sfruttando tecnologie innovative che rendono i termoconvettori più silenziosi. Lo stesso vale per i consumi energetici, con la possibilità di trovare sul mercato termoconvettori a basso consumo capaci di offrire un dispendio di energia contenuto, ad esempio i modelli dotati di inverter per aumentare l’efficienza energetica.
 

Consumano più i termosifoni o i termoconvettori?


Comprendere cosa conviene tra termoconvettori o termosifoni in termini di consumi energetici non è affatto semplice. In generale, i radiatori tradizionali consumano meno rispetto ai termoconvettori, soprattutto comparando un apparecchio elettrico con un classico termosifone a parete. Tuttavia i termoconvettori lavorano a temperature inferiori e questo consente un maggiore risparmio di energia rispetto ai termosifoni. 
Allo stesso tempo, le variabili che possono influire su questo confronto sono numerose, a partire dai diversi modelli di termoconvettore elettrico, a gas o ad acqua e dalla scelta di termosifoni in ghisa, acciaio o alluminio.
Nel riscaldamento con i radiatori i consumi sono legati al gas metano utilizzato per la caldaia a condensazione, mentre nei termoconvettori elettrici ai consumi di energia elettrica. Per i termoconvettori ad acqua e gas bisogna considerare sia i consumi di gas sia quelli di elettricità, in quanto questi apparecchi hanno bisogno dell’allaccio alla rete del gas metano o alla caldaia e del collegamento elettrico. 
I termoconvettori elettrici tuttavia possono essere alimentati anche con un impianto fotovoltaico, mentre quelli ad acqua con il solare termico o una pompa di calore, due soluzioni che consentono di ridurre i costi in bolletta e le emissioni inquinanti.
 

Conviene sostituire i termosifoni con i termoconvettori o l’aria condizionata?


I termoconvettori possono essere un’alternativa o un supporto ai termosifoni per il riscaldamento, specialmente quando si desidera una climatizzazione invernale veloce, oppure se si vogliono sostituire i radiatori e la caldaia a gas con un termoconvettore elettrico collegato al fotovoltaico residenziale. 
Alcuni tipi di termoconvettori possono essere utilizzati sia per il riscaldamento che per il raffrescamento dell’ambiente interno. Si tratta in particolare dei fancoil o ventilconvettori, dispositivi che al loro interno hanno una speciale batteria che funziona come uno scambiatore termico di calore e freddo, aumentando o diminuendo la temperatura dell’aria immessa nell’apparecchio dal ventilatore.
Anche l’impianto di aria condizionata può fornire aria calda e fredda in base al modello, tuttavia l’uso dei climatizzatori per questa doppia funzione è indicato soltanto nelle zone con un clima invernale mite, oppure come rinforzo per l’impianto di riscaldamento principale, in quanto i condizionatori comportano consumi energetici abbastanza elevati. 
La sostituzione dei termosifoni con i termoconvettori riguarda solo il riscaldamento, mentre un climatizzatore caldo/freddo o un ventilconvettore permette di utilizzare lo stesso dispositivo per la climatizzazione invernale o estiva.
 

Quale termoconvettore scegliere


Sul mercato esistono diversi modelli di termoconvettori, i quali si distinguono in base al tipo di alimentazione, alle funzionalità che offrono, oppure alle modalità di montaggio.
In particolare, è possibile trovare:
●    Termoconvettori elettrici: sono alimentati dall’energia elettrica, utilizzando delle apposite resistenze elettriche per riscaldare l’aria che circola all’interno dell’apparecchio. Sono i modelli più economici di termoconvettori, con un costo da 80 a 150 euro circa, occupano poco spazio e sono facili da installare, inoltre non richiedono l’allaccio alla rete del gas metano o il collegamento con la caldaia.
●    Termoconvettori ad acqua: attraverso uno scambiatore di calore riscaldano l’aria usando l’acqua calda a una temperatura di circa 50°C, la quale può essere fornita da una caldaia a gas a condensazione, una pompa di calore o anche da un impianto solare termico. La circolazione può essere naturale o forzata se assistita da un apposito ventilatore, con alimentazione dei comandi a batteria o a corrente. L’installazione è abbastanza complessa, tuttavia sono più efficienti rispetto ai termosifoni, sono in grado di deumidificare l’aria e offrono spesso funzioni avanzate come regolazioni automatiche e timer, con un costo medio di circa 200-400 euro.
●    Termoconvettori a gas: il riscaldamento dell’aria avviene mediante un bruciatore a gas, quindi è necessario il collegamento con la rete del gas metano, inoltre bisogna predisporre lo scarico dei fumi verso l’esterno in modo sicuro, un intervento che deve essere realizzato da un professionista qualificato e rispettando le norme di legge. Questi termoconvettori hanno consumi piuttosto alti, richiedono una manutenzione periodica e presentano un costo importante, con un prezzo di circa 700-900 euro. Tuttavia, sono molto efficienti nel riscaldamento di grandi ambienti e non usano liquidi o acqua, quindi sono adatti anche alle case di montagna e nelle zone in cui le temperature invernali scendono spesso sotto lo zero.
●    Termoconvettori a parete: sono i modelli più comodi e pratici da installare, infatti consentono di ridurre l’ingombro e possono essere montati facilmente in qualsiasi punto dell’ambiente, contraddistinti in genere da un design moderno e funzionale.
●    Termoconvettori a pavimento: questi dispositivi sono più grandi e potenti, indicati negli ambienti di dimensioni elevate o dove non è possibile installare un termoconvettore a parete.
●    Ventilconvettore: sono apparecchi in grado di riscaldare e raffrescare l’ambiente interno, grazie alla doppia funzione che consente di utilizzare questi dispositivi per la climatizzazione invernale ed estiva.
Oltre al modello, nella scelta dei termoconvettori bisogna considerare diversi fattori, tra cui la potenza del dispositivo, i consumi energetici e le funzionalità integrate. Alcuni apparecchi offrono infatti sistemi come un timer per la programmazione del funzionamento, un modulo Wi-Fi per il controllo da remoto, un display touchscreen per una configurazione semplice e veloce, oppure comandi a muro per controllare diverse unità in modo centralizzato.
 

Termoconvettore: vantaggi e svantaggi


Prima di scegliere questi dispositivi per il riscaldamento è importante valutare bene vantaggi e svantaggi dei termoconvettori. Questi impianti forniscono una climatizzazione invernale rapida, più veloce rispetto ai termosifoni. 
I termoconvettori elettrici possono essere utilizzati anche in zone con un clima invernale molto rigido, in quanto l’assenza di acqua evita il congelamento del liquido nei tubi. Questi apparecchi non producono emissioni di gas serra, sono semplici da installare e si possono montare in ogni punto della casa senza particolari limitazioni.
I termoconvettori ad acqua o a gas si possono collegare con una pompa di calore o il solare termico, mentre quelli elettrici con il fotovoltaico, per passare a un riscaldamento alimentato da fonti rinnovabili per un comfort più sostenibile. Anche i termosifoni è possibile connetterli ad altre tecnologie ma lavorano a temperature più alte, quindi il rendimento complessivo del sistema diminuisce.
Per quanto riguarda gli svantaggi i termoconvettori non distribuiscono il calore in modo omogeneo, il costo di acquisto è in genere più alto rispetto ai radiatori tradizionali e in alcune circostanze i consumi energetici possono essere superiori a quelli del riscaldamento con caldaia a gas e termosifoni.
 

Il presente testo è stato aggiornato il 3 Maggio 2022

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