Cosa sono i contabilizzatori di calore
I contabilizzatori di calore sono strumenti che da poco, a partire dal luglio 2017, sono diventati obbligatori per gli impianti centralizzati e che, pur non ancora obbligatori per disposizione di legge per quanto riguarda gli impianti autonomi, si rivelano in realtà assai utili, perché consentono di ottenere un risparmio economico di notevole portata nella bolletta relativa alla fornitura del gas, oltre ad essere in grado di ridurre, potenzialmente, l'impatto ambientale degli impianti di riscaldamento. L'obbligatorietà è stata sancita dal decreto Mille Proroghe dell'anno 2017, sulla base di una direttiva europea che obbliga gli stati membri a condurre politiche di efficientamento energetico, e implica la necessità di installare questi dispositivi su ogni singolo termosifone di tutte le unità abitative servite dallo stesso impianto centralizzato. Solo alcuni casi molto particolari sono esentati dall'adempimento. Per gli impianti autonomi, invece, l'obbligo ancora non c'è - anche se con tutta probabilità verrà stabilito nel prossimo futuro - fatta eccezione per alcuni casi speciali, riguardanti le case e gli impianti costruiti o ristrutturati in data successiva all'anno 2007. Le sanzioni in caso di mancato rispetto dell'obbligo e degli adempimenti dovuti in materia sono piuttosto pesanti: si può arrivare, infatti, fino a 2.500 euro di multa.
Esistono diversi tipi di contabilizzatore, o ripartitore, di calore. Possono essere installati con una procedura relativamente semplice da un tecnico esperto e da ditte specializzate, sia in caso di presenza di impianto autonomo che in caso di impianto centralizzato. In ogni caso, si tratta di strumenti che hanno il compito di registrare il consumo energetico di ciascun radiatore. Non si tratta dunque di un termostato, attraverso il quale è invece possibile regolare la temperatura e la quantità di acqua che entra nei caloriferi, rendendoli più o meno caldi; è vero però che esistono modelli che uniscono le due funzioni in un solo dispositivo pronto da installare. Il contabilizzatore è alimentato da una batteria e, dopo aver registrato i dati, comunica via radio o tramite wi-fi con una centralina locale, che a sua volta invia le registrazioni a un server centrale, il quale archivia i dati ricevuti. I dati sono gestiti e lavorati da società esterne autorizzate, le stesse che possono installare i contabilizzatori. Tutta questa procedura permette una registrazione precisa del consumo relativo a ogni unità abitativa, nel caso di impianti di tipo centralizzato: una misura che permette una ripartizione sicuramente più equa rispetto a quanto avveniva un tempo, quando la suddivisione dei consumi e, quindi, delle spese, si basava soltanto sui metri quadrati degli appartamenti. Ma non si tratta soltanto di una ripartizione più equa dei consumi, ma anche di un sistema che induce una maggiore attenzione e un maggior risparmio: prima dei contabilizzatori i condomini sapevano di pagare una quota di riscaldamento che non dipendeva dal loro consumo personale e, nello stesso tempo, sapevano che i loro sprechi sarebbero stati ripartiti tra le altre famiglie presenti nel palazzo. Con i contabilizzatori, invece, i condomini pagano per quello che hanno effettivamente consumato, e si è visto che ciò induce dei comportamenti più attenti.