Quando arrivano le bollette di gas e luce è sempre importante controllare, oltre alla quota da pagare, anche la data di scadenza . Essa va segnata e ricordata con cura per non rischiare di pagare oltre il termine della scadenza o di dimenticarsi completamente del pagamento. Nel primo caso, ci si ritrova a ricevere l'addebito di una penale sulla bolletta successiva, di importo variabile a seconda dei giorni di ritardo con cui la bolletta viene pagata. Nel secondo caso, invece, si può rischiare la sospensione della fornitura. Naturalmente, questa non avviene in maniera drastica né immediata. Infatti, quando la bolletta non viene pagata, sia essa relativa alla luce o al gas, si riceverà successivamente un sollecito di pagamento, che indicherà un'ulteriore data entro la quale saldare la bolletta. Questa, secondo la normativa definita dall'ARERA (Autorità Regolazione Energia, Reti e Ambiente), non può essere inferiore ai quindici giorni dalla data riportata sulla raccomandata, ossia dalla sua data di invio. Oltre alla data di scadenza, verrà indicata anche la data entro la quale verrà sospesa la fornitura in caso di mancato pagamento. Solitamente, tuttavia, non si arriva così facilmente alla sospensione. In molti casi i fornitori prolungano il tempo di messo in mora e inviano ulteriori solleciti per il pagamento della fattura arretrata. In altri casi, invece, prima di staccare la fornitura, procedono con una riduzione della potenza. In questo modo, infatti, il cliente potrà continuare a utilizzare le utenze senza troppi disagi e, allo stesso tempo, procedere con le modalità di pagamento. Tutta questa procedura non può essere applicata nel caso in cui le utenze rientrano nelle categorie di clienti non disalimentabili, ossia ospedali, scuole o privati che fanno uso di macchine salvavita.