Voci principali della bolletta dell'energia elettrica
Quando si legge la bolletta di energia elettrica è necessario saper distinguere tra le seguenti voci:
- Consumo di energia elettrica: Rappresenta l’energia consumata da parte del consumatore finale nell’arco di un mese se la bolletta è mensile, nell’arco di 2 mesi se la bolletta è bimestrale. Il consumo è espresso in kWh e si traduce poi nel costo della bolletta in base al prezzo pattuito con il contratto di energia elettrica.
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Potenza contrattualmente impegnata: è un aspetto che viene stabilito dal titolare del contratto nel momento della sottoscrizione. Questo parametro esprime la quantità e tipologia di elettrodomestici che possono essere utilizzati contemporaneamente all’interno dell’appartamento. Per la maggior parte delle abitazioni, e quindi dei clienti domestici, la potenza impegnata è attualmente di 3 kW. Se la potenza espressa dall’utilizzo contemporaneo di più apparecchi elettrici dovesse superare la soglia dei 3 kW, si incorrerebbe al distacco del contatore e quindi l’interruzione momentanea della fornitura di energia elettrica nell’abitazione.
La riforma energetica varata di recente dal Governo permette al titolare del contratto di aumentare o ridurre la potenza impegnata anche di 1 kW o 0,5 kW. Si tratta di una novità particolarmente vantaggiosa per i consumatori che, in precedenza, avevano la possibilità di modificare questo parametro solo in base a scaglioni da 1,5 kW. Grazie a questa possibilità ciascun utente ha l’opportunità di personalizzare la potenza contrattualmente impegnata, gestire in maniera più efficiente ed economica il proprio contatore e controllare i consumi in bolletta.
Per scegliere correttamente la potenza elettrica massima ammessa da contratto è necessario considerare alcuni fattori tra cui, ad esempio, il numero e le abitudini delle persone che abitano nell’appartamento e la quantità di elettrodomestici.
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Potenza disponibile: questo concetto esprime la potenza massima che il consumatore può prelevare effettivamente dal POD (punto di prelievo) senza subire un distacco dalla rete elettrica. I fornitori di energia elettrica, infatti, consentono agli utenti di utilizzare una potenza fino al 10% in più rispetto a quella contrattualmente stabilita. Ad esempio, un contatore da 4 kW ha una potenza disponibile pari a 4,4 kW. Qualora dunque si superi la potenza disponibile, il contatore scatta ed è necessario spegnere gli elettrodomestici che hanno causato il consumo eccessivo prima di procedere con il riarmo del contatore generale.
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Potenza prelevata: Per potenza prelevata si indica il valore medio delle potenze massime in prelievo contabilizzate a livello orario nell’arco del mese. Più precisamente, ogni ora, viene memorizzato il picco di prelievo massimo contabilizzato ogni quarto d’ora. La media dei picchi orari concorrerà al calcolo della potenza prelevata mensile. Il livello massimo di potenza prelevata invece indica – convenzionalmente - il livello massimo della potenza effettivamente prelevata in ciascun mese, come rilevato dal contatore del cliente. Questo parametro può essere ricavato direttamente dalla lettura del contatore.
In relazione alla fornitura di energia elettrica, il kilowatt misura la potenza impegnata e la potenza disponibile di un contatore della luce. 1 kW corrisponde a 1.000 Watt. Al contrario, il kilowattora è l’unità di misura utilizzata per quantificare l’equivalente di energia elettrica consumata in un’ora e, di conseguenza, è utile per calcolare i consumi dell’utente finale.
Il costo dell’energia elettrica dipende da numerosi fattori quali ad esempio la fascia oraria di consumo, il tipo di contratto e ovviamente il fornitore di energia elettrica. Per calcolare il costo medio di 1 kWh è necessario consultare la bolletta all’interno della quale sono riportati i kWh consumati e le specifiche condizioni contrattuali applicate.