COSTO MEDIO UNITARIO MATERIA ENERGIA: COS’È E COME SI CALCOLA
Scopri su Sorgenia cos’è il costo medio unitario della materia energia nella bolletta dell’energia elettrica e come si calcola.
Il Costo medio unitario materia energia è il risultato del rapporto tra la spesa della materia energia e i kWh effettivamente fatturati nella bolletta. È un elemento che ha fatto la sua comparsa solo recentemente nelle bollette della fornitura elettrica ma è un valore molto importante perché permette ai clienti di farsi un quadro valutativo preciso relativamente a quelle che sono le spese affrontate dal fornitore di energia elettrica. Bisogna, però, fare una doverosa precisazione perché questo rapporto non dà l'indicazione del costo effettivo dei kW orari, questo perché nel calcolo non vengono mai esclusi gli importi base per il calcolo delle quote fisse, che vengono indicati come la spenda in euro di ogni cliente per ogni mese. Sono anche da considerare gli eventuali scaglioni di consumo con i relativi corrispettivi differenziati, che vengono indicati sulla base dell'energia effettivamente consumata. ciò che appare, quindi, ossia che il Costo medio unitario materia energia dia indicazione dei costi medi per i kWh consumati nel periodo coperto dalla bolletta, non è esattamente quello per cui è nato questo indice.
Fatta questa doverosa premessa, bisogna capire perché questo elemento è stato inserito in bolletta tra quegli elementi che dovrebbero aiutare l'utente a far chiarezza sui costi che affronta. Analizzando la locuzione stessa di Costo medio unitario materia energia in bolletta, che è la definizione completa, non si fa mai riferimento ai kWh ma solo alla materia energia. Detto questo, però, si parla di 'costo unitario', quindi ci dev'essere necessariamente il riferimento ai kWh, anche se implicito, perché questo costo unitario, moltiplicato per i kWh consumati, restituisce effettivamente l'importo della bolletta, tenendo presente che non si tratta di un calcolo al netto dei valori ma di un calcolo che comprende anche le quote fisse. Questo è l'aspetto più controverso della questione, perché se da una parte questo elemento dovrebbe aiutare l'utente a capire meglio dove vanno a finire realmente i suoi soldi, in realtà non è così perché sotto certi punti di vista, a un utente non propriamente avvezzo a questi calcoli, il valore potrebbe trarre in inganno. Infatti, tutti sanno che la quota per ogni kWh varia a seconda dello scaglione e, considerando un utente medio che ha un consumo frazionato su tre scaglioni, le voci sulla bolletta riferite ai costi possono essere: 12,60 centesimi per kWh per i consumi effettuati nel primo scaglione, 20,80 centesimi per kWh per i consumi effettuati nel secondo scaglione e 31 centesimi per kWh per i consumi effettuati nel terzo scaglione. Quale rilevanza può avere, per l'utente, sapere che mediamente spende circa 21,47 centesimi per ogni kWh? L'informazione può apparire fuorviante perché, in realtà, in terza fascia il consumo è ben maggiore rispetto a quello medio.
Se, come dichiarato, l'introduzione del Costo medio unitario materia energia in bolletta deve aiutare l'utente ad avere un quadro più preciso della sua spesa, in modo da poterla gestire con maggiore cognizione di causa e consapevolezza, in che modo può influire un valore medio? L'utente sarebbe avvantaggiato nel caso in cui, tramite questo dato, fosse in grado di individuare a quanto potrebbe aumentare il risparmio in caso di riduzione dei consumi o quanto dovrebbe spendere in più nel caso opposto. Appare, dunque, evidente che il Costo medio unitario materia energia non possa essere utilizzato per lo scopo per il quale è nato: l'intenzione di tutto rispetto viene vanificata dal meccanismo stesso di funzionamento a scaglioni del conto energetico, che di fatto rende inutilizzabile questo elemento come fattore di comparazione e di valutazione per l'utente. Facendo un esempio rapido sulla base dei dati accennati poco fa, se un utente decidesse di aumentare i 100 kWh i suoi consumi, se si dovesse basare sul Costo medio unitario materia energia la sua spesa supplementare dovrebbe essere di 21,47 euro circa ma così non sarà, perché rifacendosi al costo marginale del terzo scaglione la sua spesa andrà a crescere di 31 euro e c'è una bella differenza.
Il Costo medio unitario materia energia non va nemmeno confuso con un altro dato, con il quale si fa spesso confusione, ossia il costo medio unitario della bolletta. Infatti, nel Costo medio unitario materia energia non sono inclusi tutti gli oneri, le accise e le tasse che, invece, fanno parte del conto della bolletta e che hanno un peso decisamente rilevante nell'ammontare complessivo della quota da pagare. Il Costo medio unitario materia energia può, quindi, rappresentare un indicatore ma non dev'essere considerato come il mero valore di riferimento per effettuare i propri calcoli sui consumi e sull'eventuale risparmio/spesa in caso di modifiche del proprio piano di consumi. Va considerato un ulteriore elemento di valutazione che però va utilizzato nel complesso di una serie di indicatori che permettono di avere un quadro generale complessivo ampio che possa dare indicazioni complete sulla propria spesa energetica in bolletta.
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