La spesa per il trasporto e la gestione del contatore
Le prime due voci rappresentano il costo maggiore. Vediamo cosa indicano e le differenze. La spesa dell'energia comprende tutte le componenti relative alla vendita dell'energia elettrica al cliente da parte dell'azienda fornitrice.
Questo parametro, con l’introduzione del mercato libero, viene stabilito dal contratto tra azienda e cliente. Si compone di una quota che può essere fissa o variabile, in base al consumo di kwh e alla fascia oraria.
La spesa del trasporto e la gestione del contatore, invece, si riferisce ai costi complessivi per il trasporto dell'energia, dal punto di produzione al contatore, e per la gestione dello stesso. È il costo delle strutture energetiche necessarie per portare la corrente ai contatori dalla centrale a gas, idroelettrica, fotovoltaica o tradizionale a idrocarburi, attraverso i tralicci dell'alta tensione e alle cabine di smistamento. Non è un costo collegato alla fornitura ma al trasporto. Questo parametro è stabilito per legge ed è uguale per tutte le società di fornitura.
Ad esempio, immaginiamo di acquistare energia da Sorgenia. La spesa per l’energia corrisponde, appunto, al prezzo di vendita dell’energia. L’energia acquistata deve però arrivare a destinazione. Il trasporto, attraverso mezzi terrestri, aerei o navali, ha un costo che si aggiunge alla spesa. Questo costo fisso e uguale per tutte le spedizioni, è la spesa di trasporto e gestione del contatore.
Le attività di trasporto dell'energia non sono regolate dai venditori ma da soggetti differenti che, in base a quanto stabilito dall'ARERA, applicano tariffe specifiche.