Ricarica auto elettriche:
come fare e modalità

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Prima di passare alla mobilità sostenibile, abbandonando il motore a combustione, è importante sapere come si ricarica un’auto elettrica. D’altronde, nonostante si tratti di un’operazione abbastanza semplice, rispetto al pieno di benzina, la ricarica delle batterie delle auto elettriche comporta una serie di variabili.

Dalle diverse tariffe che determinano il costo di ricarica di un’auto elettrica, fino alla potenza in kW e alla scelta tra la colonnina o la ricarica dell’auto elettrica a casa, sono diversi gli aspetti da tenere in considerazione con consapevolezza. Vediamo tutte le modalità di ricarica dell’auto elettrica, per capire come si fa il pieno di energia in modo sicuro ed efficiente.

I sistemi di ricarica per auto elettriche

I sistemi di ricarica per le auto elettriche

Dove collegare l’auto elettrica: ricarica pubblica e privata

 

Esistono diversi sistemi per ricaricare la capacità della batteria di un veicolo a zero emissioni, ognuna delle quali comporta un tempo di ricarica dell’auto elettrica diverso.

Per quanto riguarda i sistemi di ricarica privata, è possibile ricaricare l’auto nella propria abitazione (o nel parcheggio privato di un’azienda) tramite wallbox, un dispositivo compatto, che presenta una gestione pratica anche da app e può essere installato scegliendo tra la modalità a incasso, a parete e a pavimento. In alternativa, è possibile ricorrere alla normale presa elettrica di casa.

Nel dettaglio, le possibili modalità di ricarica privata sono due:

  •        Modo 1: in questo caso il veicolo viene collegato direttamente a una presa di corrente elettrica. Si tratta di una soluzione che in genere viene impiegata per la ricarica di veicoli elettrici leggeri e soprattutto bici e scooter elettrici, con ricarica monofase fino a 250V e 16A (tendenzialmente tramite una presa Schuko) o trifase fino a 480V e 16A (in genere in collegamento ad una presa industriale) e non prevede la presenza di una Control Box;
  •        Modo 2: molto simile al modo 1, in termini di Voltaggio e Amperaggio, ma prevede la presenza di una Control Box capace di gestire l’assorbimento ottimale erogabile all’auto sulla base di diversi fattori (temperatura ambientale, sezione del cavo elettrico a parete, ecc.); spesso questa modalità è garantita dal Mobile Charger, accessorio solitamente venduto insieme all’automobile.

Per quanto riguarda i sistemi di ricarica pubblici, presso le colonnine elettriche pubbliche, la ricarica può essere lenta e in corrente alternata (AC), oppure veloce in corrente continua (DC), secondo le seguenti modalità:

  •        Modo 3: si tratta dell’unico modo consentito per la ricarica a corrente alternata in ambienti pubblici. Si tratta della modalità classica e al momento più diffusa tramite la quale si ricarica utilizzando una colonnina o wallbox, dove è previsto che quest’ultima sia collegata in maniera permanente alla rete elettrica, con ricarica monofase fino a 250V e 32A o trifase fino a 480V e 32A senza limiti di potenza.
    Questa modalità di ricarica presenta due tipi di connettori:
    •    Connettore Tipo 1: è situato lato veicolo ed è un connettore monofase fino a 7,4 kW (max 230V e 32A) – tipicamente è quello utilizzato dalle microcar e quadricicli e comunemente chiamato “Scame”;
    •    Connettore Tipo 2: è presente sia sul veicolo che sulle colonnine pubbliche, può essere monofase o trifase e arriva a 400V e 32A, il cosiddetto “Mennekes”, che è il più diffuso in tutta Europa ed è ormai standard nella maggior parte delle auto.
  •        Modo 4: è la modalità per la ricarica rapida (o fast DC) delle auto elettriche in corrente continua, anche chiamata Fast Recharge, fino a 400V e 200A, con una potenza massima che arriva fino a 350 kW. Nel caso della ricarica in corrente continua, inoltre, non serve usare il cavo in dotazione con il mezzo, poiché è la colonnina ad esserne già provvista. Questa modalità presenta due tipi di connettori:
  •    CHAdeMO: è lo standard giapponese, il più diffuso al mondo ed è utilizzato per la ricarica veloce in corrente continua, con l’uso di connettori CHAdeMO per la ricarica veloce o di connettori Tipo 1 per la ricarica in corrente alternata;
  •    CCS Combo (Combined Charging System): è lo standard europeo che permette di usare un connettore unico di Tipo 2 (lo stesso visto in precedenza) per la ricarica veloce in corrente continua e lenta in corrente alternata; in Europa, questo connettore è derivato dal Tipo 2, la cui parte alta ha la stessa forma e dimensione.

A seconda del sistema utilizzato cambiano sia le tempistiche, andando da diverse ore per la ricarica lenta in corrente alternata Modo 1 e 2 a pochi minuti per la ricarica rapida in corrente continua Modo 4, sia i costi in base alle tariffe applicate dal gestore della stazione di ricarica o dal fornitore dell’energia elettrica.

Per quanto riguarda l’ambito privato, una soluzione per risparmiare è costituita dalla ricarica dell’auto elettrica con pannelli solari, usando l’inverter fotovoltaico come una wallbox per la ricarica domestica. In questo modo, invece di cedere l’energia elettrica in più prodotta dal proprio impianto fotovoltaico alla rete attraverso lo Scambio sul Posto del GSE, questa elettricità viene sfruttata per la ricarica dei veicoli elettrici usando un caricatore interno e cavo di Tipo 2.

Nel caso della ricarica pubblica, invece, in alcuni centri è possibile usufruire del servizio gratuitamente, come per esempio presso supermercati e hotel, dove viene offerto ai propri clienti, seppur con alcune limitazioni.

 

 

Come si ricarica l’auto elettrica

A questo punto vediamo come si ricarica un’auto elettrica in base alle diverse modalità. Infatti, sebbene la procedura sia molto simile tra le diverse opzioni, a seconda di dove si ricarica l’auto elettrica l’operazione comporta alcune differenze, rispetto ad un normale rifornimento di carburante.

Ecco quali sono i passaggi da seguire in linea generale:

  •        Innanzitutto, bisogna individuare una colonnina libera nelle vicinanze, lungo il percorso oppure in prossimità della destinazione. Dopodiché, è necessario scendere dalla macchina e aprire lo sportello per il rifornimento, all’interno del quale è situato il connettore dell’auto per l’inserimento della spina;
  •        Successivamente, bisogna prendere il cavo di ricarica in dotazione con l’auto o usare quello di cui è provvisto il punto di ricarica per poi connetterlo all’automobile;
  •        A questo punto, si avvia la ricarica. Nelle stazioni pubbliche è in genere necessario avviare la ricarica identificandosi tramite una scheda contactless, una carta di credito o un’app – spesso la stessa utilizzata per trovare la colonnina.

A carica completata, il cavo elettrico va rimosso e poi è possibile godere nuovamente dell’autonomia rigenerata dell’auto elettrica.
 

Un connettore inserito in una macchina eletytrica

La maggior parte delle colonnine sono provviste di connettore di ricarica

Ricarica auto elettrica: consigli utili

Dopo aver visto come si ricarica un’auto elettrica, con tutte le soluzioni disponibili e la procedura da seguire, vediamo alcuni suggerimenti utili per ricaricare in maniera efficiente gli accumulatori dei veicoli a zero emissioni, con le regole per una ricarica perfetta:

  • Bisogna far scaricare la batteria prima di metterla in carica? No, per le ricariche giornaliere, l’ideale è mantenere il livello di carica entro il 20%, evitando sia di scendere sotto questa soglia per massimizzare la vita della batteria che, così facendo, potrà arrivare a 300.000-450.000 Km di durata.
  • Come ricaricare un’auto elettrica presso una colonnina di ricarica pubblica? Innanzitutto, è necessario avere un’app o una card associati a un account e un metodo di pagamento. Per quanto riguarda il primo aspetto, puoi contare sulla nostra app MyNextMove, disponibile per iOS e Android: è uno strumento dedicato al mondo della mobilità elettrica che ti permette di trovare e prenotare la colonnina più adatta e di gestire facilmente la ricarica del tuo veicolo elettrico. Inoltre, quando si opta per una ricarica a corrente alternata (Modo 3) bisogna disporre anche di un cavo con un connettore di Tipo 2, che sempre più frequentemente è in dotazione all’auto, anche nel caso di veicoli presi a noleggio. In ogni caso, qualora se ne fosse sprovvisti, è possibile procedere all’acquisto autonomamente oppure rivolgendosi al proprio concessionario. Nelle colonnine Fast, invece, il cavo è già presente nella stazione di ricarica e basta collegarlo alla presa del veicolo.
  • È meglio la ricarica lenta o quella veloce? In genere le ricariche lente sono raccomandate in quanto non stressano la batteria, allungandone la vita utile, perciò quando possibile conviene ricaricare l’auto elettrica in casa con una wallbox o sfruttare i momenti in cui l’auto resterebbe comunque parcheggiata a lungo – ad esempio al lavoro, durante una pausa pranzo o mentre si fa la spesa – sfruttando i punti di ricarica a disposizione e ripartire con il pieno. Ovviamente, in alcuni casi è necessario ricaricare alla colonnina pubblica, ad esempio usando un sistema Fast durante un lungo viaggio in macchina.
  • Inoltre, è opportuno verificare gli standard di ricarica, leggendo con attenzione l’etichetta europea presente per legge sia sull’auto elettrica, che sul punto di ricarica.

 

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Il presente testo è aggiornato al 2 Marzo 2023

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