Anche se sono passati quasi venti anni dall'introduzione del mercato libero dell'energia, sono ancora molti i consumatori che non conoscono il vero significato di questo termine. Con il mercato libero dell'energia si è attivato il processo di liberalizzazione dell'energia elettrica e del gas che ha permesso ai consumatori di poter scegliere a quale fornitore allacciarsi per i servizi energetici.
Tuttavia, oltre alle forniture delle società private, è possibile richiedere l'allacciamento con quello che viene definito il mercato a maggior tutela, gestito e controllato dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico (ARERA). La principale differenza tra i due mercati è che in quello libero le condizioni economiche alle quali vendere l'energia elettrica o il gas vengono definite dal fornitore, pur sempre in un determinato intervallo di valori che, a loro volta, sono definiti dall'ARERA in base agli andamenti dei mercati internazionali delle materie prime e, nello specifico, dell'energia elettrica e del gas metano. Le società di fornitura che operano nel mercato libero, pertanto, possono farsi concorrenza tra di loro, impostando i prezzi di vendita a valori che risultano accattivanti per i clienti o i potenziali tali.
Nel caso del mercato tutelato, invece, è l'ARERA che definisce i costi, sempre basandosi sugli andamenti del mercato internazionale e impostando tali costi in modo che risultino convenienti ai consumatori seguendo parametri differenti rispetto a quelli del libero mercato. Per i consumatori il passaggio al mercato libero ha aperto la strada a un gran numero di possibili tipologie di contratto, spesso molto più convenienti rispetto a quelle previste dal mercato tutelato. Bisogna tuttavia sottolineare la parola "spesso" perché il consumo dell'energia è un parametro molto soggettivo pertanto, anche le tipologie di contratto, possono essere più o meno convenienti a seconda dei casi, ossia a seconda dei consumi.