Quanto costa cambiare gestore energia elettrica
L’introduzione del Mercato Libero ha permesso ai consumatori di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica, stipulando contratti convenienti e in grado di soddisfare le proprie esigenze. Tuttavia, sono ancora molti gli utenti che si interrogano sui costi del cambio di fornitore di energia elettrica.
Cambiare fornitore di energia elettrica comporta costi contenuti e poco rilevanti per l’utente: pertanto, il cliente desideroso di stipulare un nuovo contratto di fornitura energetica non incorre in costi di attivazione, eccetto particolari condizioni o clausole di vendita. Infatti il passaggio da un operatore all’altro non deve comportare costi aggiuntivi né interruzioni di fornitura energetica.
Tra i costi per il cambio di operatore a carico dell’utente rientrano i bolli e i depositi cauzionali normativamente previsti fino ad un importo massimo - e rateizzabile - di 11,5€/ kW consumato. I depositi cauzionali devono essere restituiti entro e non oltre 30 giorni dal termine del contratto.
Infine, è opportuno valutare i costi e le tariffe previsti dall’operatore con cui si stipula il contratto confrontandoli con i propri consumi ed esigenze: la scelta di cambiare operatore per la fornitura di energia elettrica deve essere infatti il risultato di un’attenta analisi degli attori presenti sul mercato. Attraverso una precisa ed approfondita analisi delle offerte luce presenti sul mercato è possibile selezionare l’offerta più adeguata, ottenendo un risparmio nella bolletta luce che può anche essere molto consistente.
In conclusione, l’interruzione di fornitura elettrica e la stipula del contratto con un nuovo operatore è un’operazione semplice e conveniente. In pochi passaggi e senza costi aggiuntivi o interruzioni di servizio ciascun consumatore ha la possibilità di scegliere la soluzione più idonea e conveniente, ideale per conseguire un importante risparmio in bolletta.