Il trasporto del metano fino alle utenze
In Italia esistono diversi tipi di metanodotti, classificati a seconda della tipologia di trasporto, ossia delle percorrenze e delle connessioni alla rete. Come una sorta di albero, infatti, dal metanodotto di importazione si ramificano i metanodotti di trasporto primario e secondario e, infine, quelli di trasporto locale e gli allacciamenti. Il metanodotto di importazione è quello che connette la rete nazionale alle reti di importazione, ossia le reti che portano il gas di provenienza estera visto che, come già evidenziato, l'Italia importa gran parte del metano da diverse nazioni. I gasdotti della rete di importazione si connettono quindi, in determinati punti, alla rete di trasporto primario: in questa fase il gas viene trasportato ad elevata pressione e immesso nelle cosiddette aree di disponibilità, ossia le aree all'interno delle quali si procede con lo stoccaggio o con l'immissione all'interno delle reti secondarie e locali. Queste ultime sono quelle connesse alle aree comunali o provinciali che permettono, tramite l'allacciamento, il raggiungimento del metano presso le utenze finali. Il passaggio dalla rete primaria a quella secondaria e poi a quella locale è accompagnato da un decremento della pressione del gas che passa da una pressione superiore ai 70 bar fino a quella di circa 1 bar o meno prevista per le utenze domestiche. Tutta la rete di distribuzione italiana supera i 30mila chilometri di lunghezza. Va tuttavia sottolineato che essa non raggiunge tutti i comuni italiani. Solo nell’ultimo periodo, inoltre, il gas metano ha iniziato a raggiungere la Sardegna, unica regione italiana ad essere completamente isolata per quanto riguarda la distribuzione del gas naturale ad uso domestico o industriale.