I costi di alimentazione della caldaia a gasolio
Fatta questa premessa, analizziamo i costi legati a un tipo di alimentazione della caldaia ancora abbastanza diffusa: quella a gasolio. Sono soprattutto le abitazioni di montagna a usufruire di questo mezzo per far funzionare l'impianto di riscaldamento. Questo accade perché la rete che distribuisce il metano non è diffusa ovunque e alcune zone ne restano tuttora escluse. La materia prima, di per sé, non costerebbe molto, ma finisce per raddoppiare quasi il suo prezzo a causa delle imposte che vi vengono applicate. È la stessa cosa che accade, in proporzioni un po' diverse, su tutti gli altri carburanti, compresi quelli con cui alimentiamo le nostre autovetture (sui quali le imposte risultano ancora più pesanti): al costo base della materia prima vanno applicate l'imposta sul valore aggiunto (IVA) - che ha ormai raggiunto un'aliquota del 22% - e le tasse sul consumo, le cosiddette "accise". In questo modo, da un costo di partenza di circa 50 centesimi di euro, si arriva a oltre 1 euro e 10 centesimi. Al momento attuale la situazione è questa, ma il prezzo del gasolio - così come accade per tutti gli altri carburanti - è soggetto a forti oscillazioni dovute a una serie piuttosto complessa di fattori. Negli ultimi tempi, si sono avuti In Italia aumenti di prezzo che hanno anche superato il 5%: una pessima notizia per le tasche dei cittadini. La situazione non è molto diversa in altri paesi europei. Esistono degli organi competenti che vigilano e che, con cadenza settimanale, aggiornano i prezzi dei carburanti, compreso il gasolio da riscaldamento. Le procedure di rilevazione dei prezzi sono definite a livello europeo e si tratta di un prezzo medio rispetto a quello proposto dall'insieme delle compagnie petrolifere operanti in Italia. In rete, è possibile consultare il prezzo aggiornato e fare raffronti con quelli delle delle settimane e nei mesi precedenti. Volendo, si trovano anche archivi che risalgono indietro nel tempo di alcuni anni.