LA DIFFERENZA TRA BOLLETTA LUCE RESIDENTE E NON RESIDENTE

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La bolletta luce seconda casa presenta delle differenze rispetto al contratto di fornitura elettrica per l’abitazione di residenza, come previsto dalla riforma del 2017 realizzata da ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. 

Per evitare brutte sorprese è importante conoscere la differenza tra bolletta luce residente e non residente, allo scopo di sapere quali sono le condizioni economiche applicate e capire come fare per risparmiare. 

Una donna sostituisce una lampadina in casa

La differenza del costo della bolletta della luce tra prima e seconda casa è determinata dalla tariffa TDNR.

Bolletta luce: differenza tra residente e non residente


La differenza di costo della bolletta luce prima e seconda casa è determinata dalla nuova tariffa TDNR, introdotta da ARERA attraverso la delibera 582/2015/R/eel. 
Si tratta della tariffa per le utenze domestiche in bassa tensione degli utenti non residenti, con cui sono state apportate delle modifiche sostanziali ai servizi di rete, ovvero ai costi fissi che ogni utente paga per le spese di distribuzione e trasporto dell’energia.
La bolletta uso domestico non prevede più la progressività dei costi in base ai consumi come avveniva in passato. Ciò significa che, prima delle riforma del 2017, si pagavano dei costi in proporzione sempre più alti per le bollette luce delle seconde abitazioni con l’aumentare dei consumi, rendendo l’utenza sempre più cara in base alla quantità di elettricità utilizzata. 
La differenza con la bolletta luce non residente di oggi è considerevole, infatti il meccanismo introdotto è esattamente l’opposto. Dal 2017 la tariffa TDNR prevede una parte di costi fissi e un’altra calcolata in base ai consumi. La prima penalizza le utenze luce seconda casa con bassi consumi, mentre la seconda diventa sempre più bassa in termini relativi con l’aumento dei consumi, quindi con il crescere dell’elettricità usata nell’abitazione secondaria si riduce la differenza nelle bollette luce tra residente e non residente. 
Naturalmente i meccanismi per il calcolo delle bollette seconda casa non residente non sono uguali per tutte le utenze, infatti esistono delle differenze tra le tariffe previste per le bollette luce e gas seconda casa. In particolare, se per le forniture elettriche sono state aumentate le spese fisse per le utenze diverse dalla casa di residenza, per le bollette del gas la diversa tariffazione tiene conto solo della zona climatica dell’immobile.
 

Una donna in vacanza guarda fuori dalla finestra della sua seconda casa in montagna

: La quota della bolletta luce per i clienti non residenti prevede un costo fisso di circa 135 euro all’anno.

Il costo della bolletta luce per la seconda casa


Il costo della bolletta luce della seconda casa non abitata, ovvero in cui non è presente la residenza, prevede una differenza rispetto alla tariffa applicata alle utenze residenti in merito ai costi fissi. Per capire meglio bisogna ricordare le vecchie tariffe usate prima della riforma di ARERA del 2017, quando si utilizzavano le tariffe D2 e D3. La prima era valida per le utenze domestiche in bassa tensione di residenza con una potenza impegnata entro 3 kW, la seconda per le altre forniture domestiche comprese quelle non residenti.
In questo caso, la differenza tra utenze residenti e non residenti era legata soprattutto ai consumi energetici, mentre oggi il sistema di calcolo è completamente cambiato. Dal 2017 è prevista una tariffa unica per tutti in kWh, senza aggravi in funzione della quantità di consumi rilevati. Tuttavia, ciò che cambia è il calcolo delle spese fisse, il quale per i clienti residenti varia a seconda dei consumi, mentre per i clienti non residenti è composto da una quota fissa e una in base ai consumi in kWh inserita in quota energia.
I costi fissi nella bolletta luce seconda casa sono dunque più alti in proporzione nelle abitazioni con consumi bassi, in quanto la quota fissa incide maggiormente sull’importo totale. Al contrario, nelle seconde case con consumi elettrici elevati la quota relativa ai costi fissi viene ammortizzata di più, poiché diventa sempre più contenuta con l’incremento dei consumi energetici. 
Il cambiamento ha comportato perciò un aumento degli oneri di sistema e dei costi di trasporto e gestione del contatore, spese fisse definite da ARERA e uguali per tutti i fornitori. La quota fissa della bolletta luce per i clienti non residenti prevede un costo fisso di circa 135 euro all’anno, applicato anche alle abitazioni con un consumo elettrico basso o nullo, in quanto è indipendente dall’energia utilizzata
 

Come leggere la bolletta luce non residente


La bolletta dell’energia elettrica non residente si legge nello stesso modo rispetto a quella per le abitazioni di residenza, infatti l’unica differenza riguarda il calcolo dei costi fissi stabilito da ARERA. La bolletta elettrica non residente presenta dunque tutte le voci di una fattura per un’utenza domestica in bassa tensione, perciò i due documenti sono praticamente identici nella struttura. 
Nel dettaglio, le voci in bolletta si articolano in questo modo:
●    Dati sulla fornitura: nella prima parte della bolletta della luce non residente sono presenti tutte le informazioni sulla fornitura, tra cui il numero cliente, il codice POD del contatore, la potenza impegnata e la modalità di pagamento scelta. Un dato importante riguarda la tipologia di cliente, infatti tra le caratteristiche tecniche della fornitura viene indicato che si tratta di un cliente Domestico non residente.
●    Spesa per la materia prima energia: si tratta della voce più consistente nella bolletta della luce non residente, il cui importo considera una serie di aspetti come le spese di commercializzazione e dispacciamento. Su questa voce è possibile risparmiare scegliendo un’offerta più conveniente sul mercato libero, poiché il valore cambia a seconda del fornitore. 
●    Spesa per il trasporto e la gestione del contatore: in questo caso cambiare fornitore non consente di risparmiare, in quanto è una voce stabilita dall’Autorità con costi diversi a seconda del gestore locale della rete di distribuzione. L’importo prevede un quota fissa indipendente dal consumo, una quota potenza a seconda della potenza impegnata e una quota variabile in base ai consumi elettrici. Per le utenze elettriche non residenti gli oneri di sistema sono inseriti sia nella quota fissa sia nella quota energia variabile a seconda dei consumi. 
●    Oneri di sistema: sono sempre dei costi fissi corrisposti da tutti i clienti, in cui si trovano ad esempio i contributi per il sostegno delle energie rinnovabili e i cosiddetti oneri generali.
●    Canone RAI: nelle bollette della luce residenti è presente anche il contributo obbligatorio per il canone RAI, tuttavia nelle utenze elettriche domestiche non residenti non bisogna pagare questa imposta. Le seconde case, infatti, sono esenti dal pagamento della tassa televisiva, con un risparmio di 90 euro l’anno rispetto alle utenze per gli immobili di residenza.
 

Bolletta luce seconda casa: come risparmiare


Come abbiamo visto, le utenze luce per le abitazioni non di residenza, come una casa al mare o in montagna per le vacanze, possono comportare costi più alti rispetto alle utenze elettriche degli immobili di residenza. Ciò avviene soprattutto nelle abitazioni con un consumo elettrico inesistente o molto basso, ad esempio una casa lontana in cui si trascorrono soltanto una o due settimane mentre nel resto dell’anno rimane disabitata. 
Per capire come abbassare la bolletta della luce per la seconda casa è importante considerare alcuni fattori. Innanzitutto, bisogna controllare che non venga calcolato il canone RAI sulla bolletta elettrica, poiché questa tassa non è dovuta sulle utenze della luce per i clienti domestici non residenti. In questo caso è necessario verificare la definizione della tipologia di cliente, dove deve essere specificato Domestico non residente per evitare un aggravio di 90 euro l’anno
In secondo luogo, i maggiori costi per le utenze luce seconda casa fanno parte delle spese fisse, le quali non dipendono dai fornitori ma dall’Autorità e sono uguali per tutti i venditori di energia. Per questo motivo non è possibile risparmiare su questa voce, ma si può spendere meno per l’elettricità attivando un’offerta più vantaggiosa per ridurre il prezzo pagato in base ai consumi elettrici.
Una bolletta luce per la seconda casa più conveniente permette di diminuire i costi per la materia prima energia, ovvero la spesa per l’energia elettrica a seconda del prezzo applicato dal fornitore. Ad esempio, con le offerte luce Next Energy di Sorgenia è possibile avere una tariffa conveniente ma anche una fornitura elettrica 100% da energie rinnovabili e gestibile in modo smart e digitale.
Altri consigli per risparmiare sulla bolletta luce seconda casa sono:
●    Staccare l’interruttore elettrico generale durante le assenze di lungo periodo;
●    Acquistare impianti ad alta efficienza ed elettrodomestici a basso consumo;
●    Ridurre la potenza impegnata se troppo elevata rispetto all’effettiva necessità;
●    Verificare la presenza di offerte luce seconda casa sul mercato libero.

 

L’aumento della bolletta luce seconda casa


Dalla riforma del 2017 di ARERA c’è stato per la bolletta luce per seconda casa un aumento del canone fisso, causato dal cambio di sistema di calcolo adottato dall’Autorità. Ciò è avvenuto sia in termini assoluti sia in valori percepiti, in quanto in genere le utenze elettriche per le abitazioni non di residenza hanno dei consumi di energia annuali più bassi rispetto alle case di residenza. 
Consumi più bassi, infatti, non consentono di ammortizzare le spese fisse in modo più efficiente, poiché su un importo ridotto per i consumi elettrici i costi fissi di 135 euro all’anno circa hanno un peso relativo maggiore sull’importo totale. Ovviamente, gli oneri di sistema sono stabiliti da ARERA, l’unica a poter modificare questi valori, sui quali bisogna ricordare come i fornitori non abbiano possibilità di intervenire.
Per ridurre i costi in bolletta la soluzione migliore rimane scegliere una tariffa luce vantaggiosa per la seconda casa, selezionando con attenzione l’offerta per l’energia elettrica più adatta al proprio fabbisogno energetico. 
In questo caso è preferibile attivare una fornitura luce da energie verdi, un’opzione che permette di abbattere le emissioni inquinanti e passare alle fonti green senza costi iniziali. In questo modo è possibile usufruire di energia pulita per la seconda casa, per inquinare meno e supportare la rivoluzione verde per una maggiore sostenibilità ambientale. 
 

Il presente testo è stato aggiornato al 13 Gennaio 2022

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