AREA DI PRELIEVO
Ciascuna delle aree geografiche in cui è suddiviso, ai fini tariffari, il territorio nazionale raggiunto dalla rete di metanodotti Snam Rete Gas.
L' area di prelievo, all'interno del sistema del trasporto del gas sulla rete nazionale (i metanodotti gestiti dall'ente Snam - SRG), rappresenta una zona territoriale compresa tra i punti di uscita: tale categoria è rilevante ai fini della determinazione delle tariffe di utilizzo del sistema di distribuzione in favore delle singole società di fornitura.
I punti di entrata e di uscita
Le infrastrutture che permettono l'ingresso e il prelievo del gas o la sua esportazione comprendono diversi punti di interconnessione iniziali e finali, definiti Punti di Entrata e Punti di Uscita. In particolare, i Punti di Entrata sono quelli esplicitamente individuati dall'art. 7 della Deliberazione 575/2017 dell'Autorità per l'Energia. Di questi, cinque sono costituiti dalle corrispondenze con le interconnessioni riferite ai metanodotti esteri, attraverso le quali avviene l'importazione della materia prima (si tratta dei punti di entrata di Mazara del Vallo, Passo Gries, Tarvisio, Gorizia e Gela); tutti gli altri, invece, si riferiscono agli impianti di rigassificazione della materia prima in stato liquido oppure agli impianti che permettono l'immissione sulla rete nazionale del gas naturale proveniente dall'estrazione da giacimenti nazionali o dalle centrali che producono biometano . Viceversa, costituiscono punti di uscita, secondo le medesime disposizioni già citate dell'Autorità energetica, quei punti presenti sulla rete nazionale dei gasdotti che permettono l'esportazione della materia prima (si tratta delle linee che passano per Gorizia, Bressanone, San Marino, Passo Gries e Tarvisio) o che avviano la materia prima verso i centri di stoccaggio distribuiti sul territorio nazionale. All'interno della categoria dei punti di uscita si considerano, inoltre, le aree di prelievo: queste ultime rappresentano le interconnessioni tra la rete nazionale di distribuzione gestita da Snam Rete Gas e i singoli impianti di distribuzione locale, attraverso i quali i singoli fornitori possono far arrivare la materia prima fino alle utenze finali.
Le aree di prelievo presenti sul territorio nazionale
Secondo le determinazioni della Delibera Arg/gas 159/2008, attualmente è possibile individuare sei aree di prelievo distribuite su tutto il territorio nazionale. Come si approfondirà in prosieguo, la classificazione di queste aree è avvenuta sulla base dei diversi ambiti tariffari che possono essere applicati dal soggetto gestore dell'energia, in considerazione del diverso costo legato alle operazioni di trasporto e gestione delle infrastrutture riferita a ciascun ambito territoriale. In dettaglio, le aree di prelievo esistenti sono: - NOC (ambito nord-occidentale), che comprende le regioni della Valle d'Aosta, del Piemonte e della Liguria; - NOR (ambito nord-orientale), al cui interno sono invece inserite le regioni di Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna; - CEN (ambito centrale), che identifica le regioni della Toscana, dell'Umbria e delle Marche; - SOR (ambito centro-sud orientale), al cui interno sono considerate le regioni di Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata; - SOC (ambito centro-sud occidentale), che comprende soltanto il Lazio e la Campania; - MER (ambito meridionale), riferito alle regioni di Calabria e di Sicilia. Come può notarsi, manca la Sardegna: questo perché l'isola non è servita direttamente dalle infrastrutture della rete nazionale di distribuzione afferente a Snam - SRG, ma da un importante impianto di collegamento sottomarino che attraversa il Tirreno e che, ai fini tariffari per i quali rileva la distinzione tra le diverse aree di prelievo, non può essere qui considerato.
L'importanza della classificazione tra aree di prelievo
Il motivo per cui il legislatore e l'Autorità Energetica classificano le diverse zone territoriali in cui si verifica il prelievo di materia prima dall'infrastruttura nazionale è essenzialmente economico: infatti, grazie alla divisione in parola il soggetto gestore della rete nazionale di distribuzione può meglio parametrare le tariffe di utilizzo e trasporto nei confronti dei propri utenti (essenzialmente le singole società di fornitura e le società di distribuzione a medio e piccolo raggio che si interfacciano, per il proprio ambito territoriale e fino alla destinazione rappresentata dall'utenza finale, con la rete nazionale). A tal fine, l'Autorità per l'energia ha individuato dei criteri, recepiti nel Codice di Rete Snam, che permettono l'identificazione dei profili di prelievo e la determinazione delle tariffe periodiche attinenti a ciascuna area di prelievo considerata. Queste ultime vengono determinate in base a diversi fattori, tra cui i principali sono costituiti dalle condizioni delle infrastrutture e dai costi medi stimati per il buon funzionamento del servizio di trasporto: ne consegue che, a seconda di queste due variabili (cui, peraltro, possono aggiungersi anche altre di carattere contingente), la tariffa di trasporto può subire modifiche anche rilevanti da ciascun'area di prelievo all'altra, costo che, inevitabilmente, si rifletterà sulla bolletta energetica, sensibilmente diversa quanto ai costi di gestione, dei clienti interessati.
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