CODICE DI RIGASSIFICAZIONE
Il documento predisposto dall’Impresa di Rigassificazione ai sensi dell’Articolo 24, comma 5, del Decreto Legislativo n°164/00, che contiene le regole per l’accesso e l’erogazione del servizio di rigassificazione, approvato dall’Autorità e successivi aggiornamenti.
Il Gas Naturale Liquido (GNL)
Il gas che viene utilizzato in Italia è, per la maggior parte, importato da altri paesi. Le importazioni principali avvengono tramite gasdotti, ma è possibile anche il trasporto di questa fonte energetica come GNL, ossia gas liquido, tramite navi specifiche, dette metaniere. Per poter essere trasportato in metaniera il gas deve essere prima liquefatto e successivamente, giunto a destinazione, rigassificato. La rigassificazione avviene in impianti specifici, nei quali il gas viene riscaldato a temperature elevate per essere riportato allo stato di gas. In Italia esistono tre gassificatori attivi: il primo ad essere costruito su territorio italiano è stato quello di Panigaglia, a La Spezia. Vi è poi il Terminale GNL Adriatico, una vera e propria isola artificiale a largo di Porto Levante, in provincia di Rovigo. Il terzo, infine, è il terminale FSRU Toscana, ancorato in mare, a circa venti chilometri dalla costa all'altezza di Livorno. Il collegamento di questo rigassificatore con la terra ferma avviene tramite un gasdotto. Oltre ai rigassificatori attivi, esistono due progetti approvati per la costruzione di un rigassificatore a Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria e uno a Zaule, in provincia di Trieste.
Come avviene la rigassificazione
Il trasporto del gas in forma liquida rappresenta una soluzione non solo pratica, ma anche molto sicura visto che, in questa forma, il gas non può causare esplosioni. Il gas liquefatto si trova infatti a temperature molto fredde: nel caso del gas naturale, ossia il metano, si parla di circa 160° sotto lo zero. Oltre alla sicurezza, va sottolineata anche la praticità del trasporto del gas liquefatto che, proprio in quanto liquido, presenta un volume minore permettendo quindi un maggiore carico all'interno delle navi metaniere. Queste navi sono pressurizzate e caratterizzate da serbatoi criogenici per assicurare il mantenimento delle pressioni e temperature necessarie al trasporto del GNL. Una volta raggiunti gli impianti di rigassificazione, il gas viene nuovamente portato al suo stato naturale tramite una serie di procedimenti che portano all'innalzamento della temperatura e alla conseguente espansione dei volumi.
Il Codice di Rigassificazione
Il principale attore nel settore della rigassificazione in Italia è l'azienda GNL Italia, una società controllata da Snam. GNL Italia gestisce e controlla le attività di rigassificazione dell'impianto di Panigaglia, tramite una serie di normative raccolte all'interno di un codice, detto appunto codice di rigassificazione. Il codice di rigassificazione è stato realizzato per meglio definire le norme, i tempi e le modalità non solo per riportare il gas allo stato naturale, ma anche per la immissione nella rete nazionale e/o locale.
Considerata la complessità dei decreti e le successive modifiche che regolano il mercato energetico e, in particolare quello del gas, la presenza di un codice ben strutturato è risultata fondamentale per garantire e definire i ruoli dei protagonisti all'interno della filiera del gas nonché le diverse attività per la definizione delle operazioni che avvengono all'interno dei rigassificatori stessi. Proprio per questo motivo, il Decreto Legislativo 23 maggio 2000, n°164 ha definito da subito le diverse normative relative agli impianti, alle modalità di trasporto e importazione del Gas Naturale Liquido e, soprattutto, l'obbligo da parte dei diversi terminali, alla predisposizione del codice di rigassificazione. I tre rigassificatori presenti sul territorio italiano, pertanto, devono attenersi strettamente a quanto definito all'interno del codice per assicurare il massimo rispetto di tutte quelle norme stabilite dalla legge nota come Riordino del Settore Energetico.
Il codice di rigassificazione non è un documento statico e fisso, ma in continuo aggiornamento a seconda delle esigenze del mercato del gas, ossia a seconda del mutare delle condizioni di compra-vendita. Gli aggiornamenti del codice vengono preceduti da specifiche proposte di aggiornamento, che possono richiedere piccole variazioni del testo o stesura di nuovi capitoli a seconda delle esigenze. Per ogni richiesta di aggiornamento vanno naturalmente specificate le cause per cui si fanno tali richieste e che, nella maggior parte dei casi, sono dovute a necessità di adeguamento all'ammodernizzarsi dei mercati o delle tecniche e strumentazioni necessarie per la rigassificazione del metano. Per poter stare sempre al passo con l'evoluzione del mercato energetico del gas, il codice di rigassificazione e i relativi aggiornamenti risultano fondamentali.
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