I parametri di qualità del gas
La specifica di qualità del gas attiene sia a valutazioni di carattere chimico-fisico sia a controlli di qualità del gas medesimo. Tra i primi, uno dei fattori più rilevanti che viene considerato attiene al calcolo del PCS (potere calorifico superiore) del gas: quest'ultimo, determinato sulla base di uno standard internazionale, attiene alla capacità energetica del gas come risultante dalla composizione chimica del medesimo, a sua volta accertata mediante l'impiego del gascromatografo. Tale accertamento deve tenere in considerazione essenzialmente la verifica delle percentuali di composizione molare di materia presente all'interno del gas, misurando la presenza di elementi quali metano, etano, butano, azoto, anidride carbonica e così via. Per quanto concerne, invece, i parametri di controllo sulla qualità del gas, oltre al già citato PCS è importante verificare indici quali la densità relativa della materia prima, l'indice di Wobbe, la presenza di composti alieni rispetto alla materia principale (come l'anidride carbonica, l'ossigeno, lo zolfo, il cloro, l'ammoniaca, il mercurio e il silicio), il punto di rugiada acqua e idrocarburi e, infine, la temperatura. Tali parametri sono soggetti a fissazione periodica da parte dell'Autorità Energetica e vengono prontamente comunicati dal gestore della distribuzione, in modo che presso ogni punto di consegna o riconsegna e, tenendo conto il sistema di riferimento delle aree omogenee (AOP) si proceda alla verifica fattuale del rispetto degli standard medi di riferimento. Inoltre, limitatamente alle attività di immissione sull'infrastruttura generale mediante i punti di accesso, ai medesimi obblighi sono tenuti anche gli utenti che operano l'importazione e la rigassificazione della materia prima.