“Siamo partiti da un’idea semplice - spiega Paolo Bordogna, presidente del Centro Velico Caprera - utilizzare il sistema di propulsione ecologico per eccellenza, il vento, per un progetto scientifico che mettesse al centro del proprio studio la salute del mare, con il più basso impatto possibile. Per arrivare all’obiettivo, abbiamo unito la nostra competenza nell’arte marinaresca a quella scientifico-divulgativa di One Ocean Foundation”.
“Abbiamo incentrato il nostro protocollo scientifico su alcuni temi portanti - aggiunge Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica di One Ocean Foundation - come la raccolta di campioni di organismi zooplanctonici, bioindicatori naturali di inquinamento ambientale, per valutare la presenza e il bioaccumulo di contaminanti persistenti nel Mar Tirreno, ma anche sul monitoraggio della biodiversità marina, attraverso campionamenti di Dna ambientale”.
“L’idea - continua Ginevra Boldrocchi - è di mettere a disposizione dell’equipaggio, che cambieranno tappa dopo tappa, un format settimanale in linea con l’attività di ricerca, che sarà sempre identica in modo che si riescano a raccogliere dati paragonabili. Coinvolgeremo i partecipanti nelle attività di monitoraggio della macrofauna, come i cetacei, e anche per aiutare negli avvistamenti. Ma faremo anche attività legate alla raccolta di plancton, una parte per la ricerca e un’altra per mostrare cosa sono gli organismi planctonici tramite i microscopi: creeremo una specie di piccolo laboratorio sulla barca”.
Insieme a Sorgenia sono partner dell’iniziativa anche Yamamay, Polaroid e Synergie: “Partner all’altezza della sfida - aggiunge Bordogna - realtà con cui condividiamo una visione fatta di precisi valori, che abbiamo voluto mettere nero su bianco in un manifesto di progetto. Avevamo bisogno di questo tipo di sintonia perché il loro coinvolgimento sarà attivo, visto che saranno proprio i loro ospiti ad aiutare il team scientifico nelle varie attività che verranno svolte a bordo”.
“I Partner del progetto sono aziende leader nei rispettivi settori, che hanno già da tempo intrapreso percorsi di limitazione dell’impatto ambientale - si legge nel manifesto di valori dell’iniziativa - sia attraverso lo sviluppo di prodotti innovativi a basso impatto che attraverso best practice aziendali”. Un committment che i partner “hanno voluto mettere al servizio di M.A.R E per consentire al progetto di raggiungere gli obiettivi scientifici prefissati e di diffondere i valori al più ampio pubblico possibile”.