EOLICO IN SVILUPPO
IN PROVINCIA DI ORISTANO

IN SARDEGNA VIENE PRODOTTA PIÙ ENERGIA DI QUELLA CHE VIENE CONSUMATA. PERCHÉ È NECESSARIO INSTALLARE ULTERIORI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA?

Nel 2022, il 70% della produzione totale di energia elettrica della Sardegna è dipeso da fonti fossili. La quasi totalità di energia elettrica da produzione termoelettrica proviene dalla Sarlux, che usa gas di sintesi da derivati del petrolio raffinato e dalle due centrali a carbone di Fiumesanto e Sulcis (con emissioni di CO 2 pari a 857,3 gr per kWh) che verranno chiuse entro il 2028 rendendo la Sardegna, in assenza di alternative, un importatore netto di energia.

Di conseguenza, in vista del processo di decarbonizzazione previsto per il 2028 (dati PNIEC 2023), è fondamentale assicurare alla regione Sardegna e ai suoi abitanti un piano realistico e concreto di sviluppo delle energie rinnovabili, così da garantire alle popolazioni coinvolte un’energia pulita e sostenibile per i loro consumi e mantenere l’indipendenza energetica dell’isola.

 

QUALI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE SARANNO INSTALLATE NELLA REGIONE NEI PROSSIMI ANNI?

La bozza del decreto “Aree Idonee” prevede che la produzione di energia da fonti rinnovabili localizzate in Sardegna raggiunga i 6.200 MW entro il 2030 (oltre 100 volte la capacità installata prevista dal progetto di Seneghe-Narbolia o di Bauladu-Paulilatino). Di questi, solo una piccola parte sarà raggiunta dall’installazione di impianti eolici installati in mare (off-shore) poiché il PNIEC 2023 prevede che, a livello nazionale, solo 2,1 GW degli oltre 80 GW prodotti da fonti rinnovabili (FER) entro il 2030 provengano da impianti eolici off-shore. Di conseguenza, la maggior parte della nuova potenza installata in Sardegna deriverà da eolico installato sulla terraferma e impianti fotovoltaici.

 

È POSSIBILE PER I NUOVI IMPIANTI DI PRODUZIONE INTEGRARSI NEL SISTEMA ENERGETICO SARDO?

Sì, è possibile: lo garantisce Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale. Il sistema elettrico è in grado di accogliere nuova potenza da fonti rinnovabili, grazie anche ai lavori di rafforzamento della rete elettrica sia interna alla Regione (il cosiddetto Sardinian link) sia di collegamento verso il continente (Thyrrenian link). Si prevede inoltre l’installazione di impianti di accumulo simili a quello incluso nel progetto di Seneghe-Narbolia e Bauladu-Paulilatino. Sarà dunque possibile bilanciare adeguatamente la rete e raggiungere anche in Sardegna gli obiettivi di decarbonizzazione previsti attraverso fonti rinnovabili.

 

GLI ENTI E I COMUNI HANNO LA POSSIBILITÀ DI ESPRIMERSI SUI PROGETTI?

Sì: lo stabiliscono le norme di legge. I progetti eolici con una potenza superiore a 30 MW devono rispettare un articolato iter di valutazione che comprende: la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (D.Lgs. 152/2006) e il rilascio dell’Autorizzazione Unica (AU) alla costruzione e all’esercizio dell’impianto (ex D.Lgs. 387/2003), di competenza della Regione Sardegna. La VIA e la AU consentono alle autorità coinvolte di analizzare il progetto in tutti i suoi aspetti: ambientale, energetico fino a quello urbanistico. Durante l’iter gli enti coinvolti, compresi i Comuni, hanno la facoltà di esprimere il proprio parere sulle materie di propria competenza.

 

PROGETTO BAULADU PAULILATINO

Il progetto prevede un parco eolico ubicato nella provincia di Oristano, all’interno delle regioni del Campidano di Oristano e Guilcer. Gli interventi relativi all’installazione degli aerogeneratori coinvolgono i territori di Bauladu e Paulilatino. L’impianto sarà realizzato a circa 3 km a Est dal confine del centro abitato di Bauladu e a circa 7 km a Sud-Ovest dal confine del centro abitato di Paulilatino.

Il progetto prevede in particolare l’installazione di nove aerogeneratori da 6,2 MW ciascuno, per una potenza complessiva in immissione di 55,8 MW – oltre a un sistema di accumulo (BESS) costituito da batterie al litio con potenza nominale di 15 MW, per potenza totale in immissione nella rete elettrica nazionale (RTN) pari a 70,8 MW.

Fanno parte del progetto le opere e le infrastrutture accessorie indispensabili a garantire il funzionamento e la gestione dell’impianto, come le strade di accesso, il cavidotto interrato interno di collegamento tra gli aerogeneratori, il cavidotto esterno in media tensione (MT) a 30 kV interrato, la sottostazione elettrica di utenza per l’elevazione di tensione (SSEU) e la connessione alla sottostazione (SE) stessa.

Il progetto del cavidotto esterno attraverserà anche i Comuni di Solarussa e Tramatza. La realizzazione della SSEU e della futura sottostazione è prevista nel Comune di Solarussa, in condivisione con il progetto Sorgenia di Seneghe – Narbolia.

 

1. A che tipo di iter autorizzativo è sottoposto il progetto?

Il progetto è assoggettato alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ai sensi del D.Lgs. 152/2006. Il progetto, presentato il 03/01/2023, ha concluso la fase di consultazione pubblica il 12/04/2023.

Il rilascio dell’Autorizzazione Unica (AU) alla costruzione e all’esercizio dell’impianto ex D.Lgs. 387/2003 è di competenza della Regione Sardegna. L’istanza è stata presentata il 04/08/2023.

 

2. Che tipo di tecnologia verrà utilizzata e quali caratteristiche presenta?

Il progetto prevede l’utilizzo delle migliori tecnologie attualmente disponibili, con l’impiego di turbine da 6,2 MW ciascuna. Saranno disposte a circa 800 metri di distanza l’una dall’altra, per ottenere i cosiddetti “corridoi ambientali”, che diminuiscono l’impatto visivo dell’infrastruttura.

Sono previsti aerogeneratori a bassa velocità, in grado di minimizzare l’impatto sull’avifauna e i riverberi luminosi (detti anche shadow flickering), migliorando ulteriormente la presenza dell’impianto nel contesto paesaggistico.

La presenza di un sistema di batterie di media taglia consente poi l’ottimizzazione della gestione dell’energia rinnovabile, contribuendo alla stabilità della rete elettrica.

Il tracciato del cavidotto esterno e interno, completamente interrato, sarà lungo complessivamente 20 km circa – il 33% dei quali su strade costruite ex novo, necessarie per il raggiungimento degli aerogeneratori che saranno posizionati a un’opportuna distanza di sicurezza dalla viabilità esistente.

 

3. L’impianto avrà degli incentivi pubblici?

No, l’impianto non godrà di alcun incentivo pubblico ma immetterà l’energia prodotta sul mercato competendo con gli altri impianti.

 

4. Perché è stata scelta l’area indicata?

Il progetto dell’impianto rappresenta l’esito di un’accurata analisi di fattibilità che ha riscontrato condizioni favorevoli alla realizzazione di un parco eolico, sia dal punto di vista tecnico che ambientale.

Sul piano tecnico è stata considerata la presenza di diversi fattori, come un’eccellente costanza e quantità di vento, una bassa densità insediativa, infrastrutture locali di buon livello.

Dal punto di vista ambientale, l’analisi ha riscontrato diversi elementi favorevoli: non saranno coinvolte aree tutelate, saranno installate poche macchine, il consumo e l’occupazione del suolo saranno molto ridotti. L’impianto si svilupperà lungo il percorso della ferrovia e non interesserà aree protette, aree soggette a vincoli ambientali o paesaggistico-culturali. Sarà collocato a dovuta distanza dai siti archeologici per i quali sussiste un vincolo di tutela e non interesserà le aree non idonee identificate dalla D.G.R. Sardegna n.59/90 del 27.11.2020. Il progetto non interferisce inoltre con aree gravate da uso civico.

 

5. Quanto dista l’impianto dal Pozzo di Santa Cristina?

Il nuovo piano, adattato sulla base delle osservazioni dei Comuni e/o degli enti, prevede il mantenimento di una distanza minima di circa 500 metri da tutti i nuraghi, le tombe e i beni tutelati presenti nei territori dei Comuni interessati. Rispetto a elementi di particolare rilevanza come, ad esempio, il pozzo sacro di Santa Cristina, l’area di impianto è localizzata a oltre 4 km a Sud-Ovest, mentre l’aerogeneratore più prossimo è posto a più di 2 km a Sud, oltre la ferrovia.

 

6. L’impianto andrà a togliere spazio all’agricoltura?

Le aree utilizzate sono ridotte e pienamente compatibili con le pratiche agricole del territorio, incidendo per meno dello 0,08% sulla superficie agricola utilizzata dei tre comuni di Bauladu, Paulilatino e Solarussa (ampia 10.472 ettari [1]).

L’occupazione di spazi e il consumo di suolo dell’impianto sono rispettivamente pari a circa 8 ettari e a 1,2 ettari [2]. Le scelte progettuali e localizzative sono state orientate a escludere ogni tipo di interferenza delle opere con le coltivazioni riconoscibili nell’agro dei Comuni coinvolti.

 

7. Quanto sarà vicino questo impianto ad altri impianti esistenti o in autorizzazione?

Gli impianti eolici esistenti o con iter in corso si trovano tutti a distanza superiore ai 10 km da questo impianto.

 

8. Ci saranno ricadute positive per i territori?

Grazie alle caratteristiche di ventosità del sito, è attesa una produzione annua pari a circa 130 milioni di kWh da parte del parco eolico, corrispondenti al consumo medio di oltre 48.000 famiglie. Verrà così evitata l’immissione annua in atmosfera di oltre 52.000 tonnellate di CO2 [3].

Sorgenia condivide il valore generato con i territori interessati dai propri impianti. A titolo di esempio, come già fatto per progetti analoghi, Sorgenia proporrà uno sconto in bolletta [4] a vantaggio delle comunità coinvolte dall’intervento.


 

[1] Dati Istat, Censimento agricolo 2010

[2] Circa 0,6 ettari connessi alla realizzazione delle fondazioni degli aerogeneratori, la restante parte attribuibile all’area BESS e SSEU, quest’ultima condivisa con il progetto di Seneghe - Narbolia

[3] Fattore di emissione da rapporto ISPRA n.386/2023

[4] Riduzione, fino al potenziale azzeramento, della cosiddetta “quota energia”

PROGETTO SENEGHE-NARBOLIA

Il progetto prevede un parco eolico nella provincia di Oristano, all’interno delle regioni del Montiferru e Sinis, con l’installazione di nove aerogeneratori da 6,6 MW ciascuno, sette di quali localizzati nella porzione Sud-occidentale del territorio comunale di Seneghe e i due rimanenti in quella Nord-orientale del territorio comunale di Narbolia, per una potenza nominale complessiva di 59,4 MW.

Fanno parte del progetto le opere e le infrastrutture accessorie indispensabili a garantire il funzionamento e la gestione dell’impianto come le strade di accesso, il cavidotto interrato interno di collegamento tra gli aerogeneratori, il cavidotto esterno in media tensione (MT) a 30 kV interrato, la sottostazione elettrica di utenza per l’elevazione di tensione (SSEU) e la connessione alla stazione elettrica (SE).

Il parco eolico sarà integrato con un sistema di accumulo da 15,6 MW che migliorerà la gestione dell’energia rinnovabile; il sistema sarà localizzato nel Comune di Solarussa insieme alla futura sottostazione elettrica della rete di trasmissione nazionale di collegamento alla linea a 220 kV “Codrongianos – Oristano”.

Il progetto del cavidotto esterno attraverserà i Comuni di Narbolia, San Vero Milis, Zeddiani, Siamaggiore e Solarussa. La realizzazione della SSEU e della futura stazione elettrica è prevista nel Comune di Solarussa, in condivisione con il progetto Sorgenia di Bauladu – Paulilatino.

 

1. A che tipo di iter autorizzativo è sottoposto il progetto?

Il progetto è assoggettato alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ai sensi del D.Lgs. 152/2006; il progetto, presentato il 14/07/2023, ha concluso la fase di consultazione pubblica il 08/09/2023.

Il rilascio dell’Autorizzazione Unica (AU) alla costruzione e all’esercizio dell’impianto ex D.Lgs. 387/2003 è di competenza della Regione Sardegna. L’istanza è stata presentata il 09/08/2023.

 

2. Quali sono le caratteristiche dell’impianto?

È previsto l’utilizzo delle migliori tecnologie oggi disponibili, con l’impiego di turbine di potenza elevata (6,6 MW ciascuna), distanziate mediamente di circa 600 metri l’una dall’altra. Questa distanza tra le turbine consente la creazione di “corridoi ambientali” che riducono l’impatto visivo dell’infrastruttura. Gli aerogeneratori utilizzati saranno a bassa velocità, minimizzando l’impatto su avifauna e i riverberi luminosi (noti anche come shadow flickering), migliorando ulteriormente l’inserimento paesaggistico

La presenza di un sistema di accumulo di media taglia consente poi l’ottimizzazione della gestione dell’energia rinnovabile, contribuendo alla stabilità della rete elettrica.

 

3. L’impianto avrà degli incentivi pubblici?

No, l’impianto non godrà di alcun incentivo pubblico ma immetterà l’energia prodotta sul mercato competendo con gli altri impianti.

 

4. Perché è stata scelta l’area indicata?

Il progetto di impianto è frutto di un’accurata analisi di fattibilità sia dal punto di vista tecnico sia ambientale. Sul primo punto è stata considerata la presenza di diversi fattori, come un’eccellente costanza e quantità di vento, una bassa densità insediativa, infrastrutture locali di buon livello. Sul piano ambientale sono stati rilevati diversi elementi favorevoli: non verranno coinvolte aree tutelate, saranno installate poche macchine, il consumo e occupazione di suolo saranno molto ridotti.

Nella fase di definizione del layout di progetto è stata condotta un’approfondita analisi archeologica, per mantenere distanze adeguate da elementi di valenza archeologica e minimizzare il livello del rischio – adeguando il progetto di conseguenza.

L’impianto non interessa aree protette [1], aree soggette a vincoli ambientali o paesaggistico [2] – culturali; si colloca esternamente ai siti archeologici per i quali sussista un vincolo di tutela e non interessa le aree non idonee identificate dalla D.G.R. Sardegna n.59/90 del 27/11/2020. Il progetto non interferisce inoltre con aree gravate da uso civico [3].

 

5. Che impatto avrà l’impianto sui muretti a secco e sulla vegetazione presente nell’area?

Qualora si rendesse necessaria, la rimozione di muretti a secco sarà temporanea durante l’attività di cantiere e Sorgenia provvederà al loro ripristino. Per quanto riguarda la vegetazione, eventuali individui arborei persi per impossibilità tecnica di espianto o per deperimento post-reimpianto, saranno adeguatamente sostituiti con individui della stessa specie, nell’ambito di un opportuno progetto di compensazione ambientale.

Il progetto è stato modificato per garantire al territorio il minimo impatto possibile.

 

6. L’impianto andrà a togliere spazio all’agricoltura?

L’impianto eolico andrà a occupare meno dello 0,09% delle superfici agricole utilizzate nei Comuni di Seneghe, Narbolia e Solarussa, che sono complessivamente di circa 8.586 ettari [4]. Pertanto, risulta pienamente compatibile con la prosecuzione delle pratiche agricole esercitate nei siti di installazione previsti. L’occupazione e il consumo di suolo sono rispettivamente pari a circa 7,7 ettari e a 1,3 ettari [5]. Le scelte progettuali e localizzative hanno voluto escludere ogni tipo di interferenza delle opere con le coltivazioni riconoscibili nell’agro dei Comuni coinvolti.

 

7. Quanto sarà vicino questo impianto a altri impianti esistenti o in autorizzazione?

Gli impianti eolici e fotovoltaici esistenti più vicini al progetto proposto si trovano rispettivamente alla distanza di 27 km (Siamanna, OR) e 2,5 km (Narbolia, OR) circa. Nella stessa area sono presenti diversi impianti eolici e fotovoltaici con iter autorizzativo in corso, ma in Comuni non interessati dal nostro progetto eolico – rispettivamente alla distanza di 11,3 km (Santu Lussurgiu, OR) e 7,2 km (San Vero Milis, OR) circa.

 

8. Ci saranno ricadute positive per i territori?

Sorgenia condivide il valore generato con i territori interessati dai propri impianti. A titolo di esempio, come già fatto per progetti analoghi, Sorgenia proporrà uno sconto in bolletta [6] a vantaggio delle comunità interessate dall’intervento.

Si prevede che il parco eolico produrrà circa 143 milioni di kWh, corrispondenti al consumo medio di oltre 53.000 famiglie. Si eviterà così l’immissione annua in atmosfera di oltre 58.000 ton di CO2 [7].


 

[1] Rispetto alle aree protette più prossime, appartenenti alla Rete Natura 2000, l’area di progetto si colloca a 3,6 km dal SIC/ZSC “Is Arenas” e a 5,7 km dalla ZPS “Stagno di Cabras”. È stato predisposto apposito Studio per la valutazione di incidenza, depositato come parte dell’istanza di VIA

[2] Solamente brevi tratti di viabilità nuova o da adeguare (circa 1 km) ricadono all’interno della fascia di rispetto di 150 m dai corsi d’acqua, per i quali Sorgenia ha richiesto il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica nell’ambito del procedimento di VIA

[3] Alcuni limitati tratti del cavidotto a 30 kV interrato sotto strada esistente scorrono in vicinanza o adiacenza a tali aree senza tuttavia interferire con le stesse

[4] Dati Istat, Censimento agricolo 2010

[5] Circa 0,6 ettari connessi alla realizzazione delle fondazioni degli aerogeneratori, la restante parte attribuibile all’area BESS e SSEU

[6] Riduzione, fino al potenziale azzeramento, della cosiddetta “quota energia”

[7] Fattore di emissione da rapporto ISPRA n.386/2023