GENERATION CARBON, IL CLIMATE CHANGE SUI BANCHI DI SCUOLA

L’associazione nata dall’esperienza di The Carbon Almanac Network arriva in mille classi delle primarie grazie alla collaborazione con Sorgenia. La Responsabile Marketing strategico Rossana Bianco : “Per noi è un progetto pilota, puntiamo a far crescere questo impegno in futuro”

L’obiettivo per il primo anno della campagna educativa “Generation Carbon, guida al cambiamento climatico” era di coinvolgere mille classi e 25mila studenti delle scuole primarie in tutta Italia, ed è stato centrato. L’iniziativa, promossa dall’associazione Generation Carbon in collaborazione con Sorgenia, con in patrocinio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, si rivolge ai ragazzi di terza, quarta e quinta elementare, ed è in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile. A spiegare il senso del progetto è Rossana Bianco, responsabile marketing strategico di Sorgenia.

 

Rossana, come nasce l’idea di dare vita a questa campagna nelle scuole?

Abbiamo colto l’opportunità di fare un passo in più su un percorso che avevamo imboccato da tempo. Soprattutto negli ultimi anni, infatti, di pari passo con lo sviluppo dell’ecosistema di servizi digitali che è ormai una delle caratteristiche distintive di Sorgenia, ci siamo focalizzati sull’impegno nel sensibilizzare le persone sulle tematiche ambientali e in particolare sul cambiamento climatico. Siamo partiti dall’attenzione a come i nostri clienti utilizzano l’energia, stimolandoli ad adottare soluzioni di efficientamento e consentendo loro di ridurre gli sprechi, i consumi e quindi anche la spesa in bolletta. A rendere più semplice questo percorso è stato il fatto che i clienti ci scelgono, nella maggior parte dei casi, perché sono già attenti ai temi dell’ambiente: abbiamo l’opportunità di parlare con un target più ricettivo della media.

 

Quali sono stati i passi successivi?

Anche partendo da questa considerazione abbiamo dato vita alla community dei greeners, per promuovere l’importanza di attuare scelte consapevoli, ogni giorno, per il rispetto dell’ambiente. Il passo successivo sarebbe stato quello di diffondere l’attenzione a questi temi anche alle nuove generazioni, che per noi sono più difficili da raggiungere, proponendo loro comportamenti virtuosi che possono avere conseguenze positive sul futuro del pianeta. Per arrivare a centrare questo obiettivo abbiamo cercato la collaborazione con un partner, e così è nata la collaborazione con “The Carbon Almanac Network”, i cui volontari italiani hanno dato vita all’associazione “Generation Carbon”. In un primo momento abbiamo fatto la nostra parte per diffondere la pubblicazione attraverso il nostro network, anche tra i dipendenti Sorgenia, e poi abbiamo “sposato” anche il libro rivolto ai ragazzi, dal quale è nato il progetto che insieme stiamo portando nelle scuole.

 

Che risultati state ottenendo da questa esperienza?

I risultati che vediamo oggi sono il frutto di un impegno che si è sviluppato già durante l’estate scorsa, tra giugno e settembre, quando i docenti hanno indicato i progetti che avrebbero voluto realizzare durante l’anno scolastico 2023 - 2024. Direi che abbiamo centrato il nostro obiettivo, dal momento siamo riusciti a superare l’obiettivo che ci eravamo dati inizialmente, quello di raggiungere mille classi e 25mila studenti. Già questo primo risultato è la dimostrazione che il tema e la modalità di presentarlo sono stati apprezzati. Abbiamo cercato di coinvolgere nella promozione dell’iniziativa anche i dipendenti sui loro territori e nelle loro scuole di riferimento, per rendere Generation Carbon un progetto il più possibile partecipato. La risposta, anche in azienda, è stata molto incoraggiante, e ci stiamo attivando per organizzare anche incontri in presenza negli istituti che ci chiederanno la partecipazione di un esperto in classe.

 

Come si sviluppa il progetto nelle classi?

Il materiale guida è il libro Generation Carbon per i ragazzi, che approfondisce le cause dei cambiamenti climatici e fornisce le spiegazioni su fenomeni come l’effetto serra, le conseguenze dell’utilizzo dei combustibili fossili, il ciclo del carbonio, e degli effetti che possono avere nel quotidiano. L’approccio è pensato per coinvolgere direttamente i bambini: nel kit messo a disposizione dei docenti c’è anche un documento che li guida per aiutarli a trattare alcuni temi nel modo corretto, mentre per stimolare i ragazzi a prendere confidenza con le nozioni c’è il gioco del clima, che aiuta a dare una lettura proattiva all’emergenza climatica, fornendo anche esempi pratici di comportamenti virtuosi per la tutela dell’ambiente. Infine, c’è la possibilità di partecipare a un contest, stimolando scuole e docenti a creare un elaborato - che sia un’opera d’arte, un fumetto, un cartellone - da fotografare e condividere per partecipare alla gara che premierà i migliori 30 lavori.

 

Come sono distribuite sul territorio le scuole che aderiscono al progetto?

Generation Carbon è su scala nazionale, e anche grazie a questo ha ottenuto il patrocinio istituzionale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Abbiamo adesioni in tutte le Regioni, che crescono nelle aree in cui siamo presenti con una più alta concentrazione di dipendenti o con i nostri impianti produttivi, grazie anche al passaparola dei colleghi. Tra i territori in cui hanno aderito più scuole ci sono la Campania, la Lombardia, dove si concentra la maggior parte del personale, la Sicilia, dove c’è stato un passaparola positivo dovuto alla presenza dei parchi eolici, e il Lazio.

 

Come vorreste sviluppare questo progetto nel futuro?

Per noi questa prima edizione della campagna è un progetto pilota, è la prima volta che entriamo nelle scuole. L’abbiamo progettato per esplorare le varie possibilità: quando tireremo le somme, i risultati che vedremo ci orienteranno anche per il futuro. Intanto, aver raggiunto il numero di adesioni che ci eravamo preposti ci fa pensare che è l’emergenza climatica è una tematica attuale e ben accolta dai docenti. Quanto al lavoro di analisi, è affidato al nostro partner tecnico, Neways, società di comunicazione specializzata in progetti educativi, che ha il compito di monitorare l’andamento, gli accessi, la fruibilità, e rispondere alle domande del corpo docenti. Siamo determinati, infine, a proseguire nell’impegno di mantenere la vicinanza, anche attraverso questo progetto, ai territori in cui operiamo.