K.EY ENERGY 2023, GIULIO SALERNO: “BIOMASSA SOLIDA È RISORSA PER LA SOSTENIBILITÀ”

L’Energy & Fuel Manager di Sorgenia Bioenergie: “Portiamo alla manifestazione di Rimini la nostra competenza e le nostre best practice, con la volontà di sensibilizzare le istituzioni sulle possibili strade per sostenere il settore”

Il 2023 sarà il terzo anno di partecipazione, per Sorgenia, a K.EY Energy, la manifestazione sul mondo dell’energia rinnovabile che si terrà a Rimini dal 22 al 24 marzo. Giunta alla sedicesima edizione, quest’anno K.EY Energy vivrà per la prima volta “di luce propria”, staccandosi da Ecomondo, a cui era finora stata tradizionalmente abbinata. Per Sorgenia sarà la prima volta in cui sarà presente con tutte le sue business unit dedicate alla produzione di energia rinnovabile (Fotovoltaico, Eolico e Biomasse), in uno stand da 120 metri quadrati.

A raccontare in questa intervista il senso della partecipazione a K.EY Energy è l’Energy & Fuel Manager di Sorgenia Bioenergie, Giulio Salerno, anche vicepresidente di EBS, l’associazione che riunisce i maggiori player della filiera Energie Biomasse Solide.

 

Giulio, qual è la caratteristica di questa edizione della manifestazione?

Citerei prima di tutto il fatto che si tratterà di un evento orientato in modo deciso sui temi della transizione energetica: un argomento particolarmente “caldo” in una fase storica come quella attuale, in cui l’obiettivo europeo di ridurre la dipendenza dal gas, in conseguenza del conflitto in corso in Ucraina, ha comportato l’andamento incontrollato dei prezzi che si è verificato nei mesi scorsi. La sfida è quella di massimizzare l’utilizzo di fonti alternative rinnovabili: parliamo del sole, del vento, e, nel nostro caso specifico, delle bioenergie.

 

Cos’è la biomassa solida e perché può essere importante per la transizione energetica?

Parliamo essenzialmente della parte residuale del legno o delle colture agroalimentari, materiali che se non utilizzati per questi scopi sarebbero stati destinati alle discariche, a essere bruciati a bordo campo o all’abbandono. Ad esempio, recuperiamo il materiale di risulta della gestione dei boschi, quello che altrimenti sarebbe stato lasciato sul terreno alla fine del suo ciclo di vita, intralciando la crescita della vegetazione e aggravando le conseguenze degli incendi. Se prima questi materiali erano considerati scarti, oggi possono essere valorizzati come risorse, in linea con la direzione assunta dalla Comunità Europea in termini di supporto alle pratiche sostenibili. C’è da chiarire, per dare una risposta ad alcuni timori che circolano, che non si tratta di deforestazione incontrollata, bensì di una gestione sostenibile delle aree boschive, normata da specifiche e stringenti regole attuative: le attività di taglio salvaguardano le foreste italiane e ne preservano il buono stato di salute. In un circuito virtuoso in cui la CO 2 che viene emessa dal processo di trasformazione è pareggiata da quella catturata dalle piante durante la loro fase di crescita, è utile sottolineare che, secondo il principio dell’utilizzo a cascata, noi puntiamo a tramutare in energia elettrica pulita un residuo non diversamente valorizzabile.

 

Perché avete deciso di partecipare a K.EY Energy?

Innanzitutto, la voglia di presentarci in assoluta trasparenza, mostrando i benefici per la sostenibilità della produzione di energia elettrica da bioenergie e per fare in modo che le persone possano incontrarci e conoscerci. È una manifestazione che mette in contatto tante realtà diverse e che riunisce tutti i protagonisti della filiera. Proprio la logica di filiera per noi è alla base, in un settore, quello delle bioenergie, che in Italia esiste da 20 anni, strutturato ed organizzato. Noi come operatore elettrico abbiamo l’onere di verificare che tutte le fasi siano svolte rispettando le norme: grazie alle certificazioni otteniamo il supporto ai costi di generazione, che a sua volta mira a sostenere una filiera prevalentemente nazionale.

Sorgenia Bioenergie è oggi uno dei player principali di questo mercato, con una capacità installata di circa 70 MWe, che si traduce nell’utilizzo di una quantità compresa tra le 700 mila e le 800 mila tonnellate all’anno di biomassa residuale agricola e forestale. Per dare una visione d’insieme, complessivamente il comparto muove circa cinque milioni di tonnellate di biomasse solide all’anno, per una capacità totale installata di circa 600 MWe ed una produzione pari a circa 5 TWh/anno. Inoltre, non va sottovalutato il fatto che le biomasse solide possono produrre energia elettrica in maniera continuativa e programmabile per circa 8.000 ore l’anno: questo vuol dire che non causano scostamenti nella capacità della rete, contenendo i costi dei servizi di dispac