APPROVATO IL PROGETTO PER LA COMUNITÀ ENERGETICA DI CASALPUSTERLENGO
L’assessore Ferrari “Sarà una bella opportunità per l’amministrazione, il tessuto produttivo e i cittadini. Ma dovremo seminare bene per farne comprendere a tutti i vantaggi in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale”
Casalpusterlengo si candida come una delle avanguardie in Italia nel campo delle comunità energetiche rinnovabili: ha intrapreso con Sorgenia il cammino per costituirne una, partecipando al bando pubblicato dalla Regione Lombardia e aggiudicandosi i fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A raccontare come è nata l’idea, di cui i primi frutti potrebbero iniziare a vedersi già alla fine del 2023, è l’assessore Alfredo Ferrari, che ha le deleghe a Lavori pubblici, Ambiente ed Ecologia, Trasporti e mobilità sostenibile, E.R.P. e benessere degli animali.
Partiamo dal territorio: ci racconta Casalpusterlengo?
Il nostro Comune conta su poco più di 15.600 abitanti. In virtù della crescita della popolazione, che si è registrata nell’ultimo periodo, nel 2024 Casalpusterlengo (per la prima volta nella sua storia) andrà alle elezioni amministrative con la formula del doppio turno. È un comune di media grandezza che ha tutti i servizi principali: un ospedale, la ferrovia, l’autostrada del Sole con casello nelle vicinanze, e una tangenziale in costruzione, che dal 2025 consentirà di dimezzare il traffico sulla via Emilia, la sua arteria principale. Le attività produttive sono di tutti i tipi: dall’insediamento di Unilever, che è la principale industria del territorio, alla presenza forte di commercio e artigianato, fino alle eccellenze agroalimentari, di cui probabilmente la più nota è il gorgonzola del caseificio Angelo Croce. Il territorio comunale è molto esteso, e per testimoniarlo basta citare un dato: il verde pubblico copre complessivamente 300mila metri quadrati. E soltanto lo scorso anno abbiamo programmato in tutto nove milioni di euro di interventi di lavori pubblici.
Come nasce la sua attenzione nei confronti dell’energia?
Quando tre anni e mezzo fa ho preso possesso della mia scrivania la prima cosa a cui ho pensato è stata di lavorare sulla diagnosi energetica degli edifici: voglio ringraziare l’ufficio tecnico per la dedizione e la competenza con cui si è dedicato a questi temi supportandomi in maniera efficace su tanti progetti. Questo ci ha consentito di aggiudicarci diversi bandi esogeni, come ad esempio quelli sugli efficientamenti energetici, o sulla messa a norma degli impianti elettrici delle scuole, o ancora - per uscire un momento dal campo dell’energia - per gli interventi su strade e marciapiedi con la costruzione di un raccordo che ci ha consentito di eliminare il punto più pericoloso per incidentalità.
Come siete arrivati a prendere in considerazione la creazione di una comunità energetica?
Si tratta di un percorso che rappresenta un’opportunità per due motivi principali: da una parte la Regione Lombardia ha deciso di pubblicare un bando chiedendo ai Comuni manifestazioni di interesse sulla costituzione delle comunità energetiche rinnovabili: si tratta della prima amministrazione in Italia che ha legiferato su questo tema in modo specifico. La deadline per la presentazione degli studi di fattibilità era inizialmente fissata per la fine del 2021, ma poi i termini sono stati estesi fino al 30 aprile 2023, con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro a fondo perduto per quest’anno e altri 20 per il 2024. A questo si aggiunge il fatto che il ministero dell’Ambiente finanzierà tramite Pnrr con 2,2 miliardi di euro le amministrazioni locali che daranno vita a progetti di comunità energetiche rinnovabili. Solo recentemente, tra l’altro, il Governo ha stabilito che questi finanziamenti verranno assegnati a fondo perduto: un’opportunità che dal mio punto di vista era molto interessante cogliere. Inoltre, si stanno risolvendo una serie di problemi: ad esempio è ormai in dirittura d’arrivo il decreto che consentirà alle comunità energetiche rinnovabili di allacciarsi alle cabine primarie di trasformazione da alta a media tensione, circostanza che semplificherebbe in modo decisivo lo sviluppo di questi progetti.
Come nasce la collaborazione con Sorgenia?
Qui a Casalpusterlengo siamo a pochi chilometri da una delle prime comunità energetiche rinnovabili realizzate da Sorgenia, quella di Turano Lodigiano, Solisca. Così ci siamo messi in contatto e abbiamo chiesto a Sorgenia di fare uno studio di fattibilità su sette siti che abbiamo identificato grazie al lavoro dell’ufficio tecnico. Il 28 giugno lo studio è stato approvato in Giunta, e ora siamo al secondo step: quello della messa a punto dell’atto costitutivo e dello statuto, e del coinvolgimento a 360 gradi dei cittadini e del tessuto produttivo del territorio. Il 31 gennaio ci sarà un’ultima riunione tecnica e il 9 febbraio presenteremo il progetto in un’assemblea pubblica, a cui tutti i cittadini e gli imprenditori del territorio potranno partecipare e fare domande. Dal giorno successivo rimarrà aperta per 30 giorni una finestra per raccogliere l’adesione di chi sarà interessato. Infine, entro il 30 aprile manderemo la documentazione alla Regione Lombardia per poter accedere ai fondi messi a disposizione dal bando.
Quali sono i vantaggi che verranno dalla comunità energetica rinnovabile?
In estrema sintesi i vantaggi sono tre, e fanno tutti riferimenti ai principi della sostenibilità. Quello economico, perché - grazie ai pannelli fotovoltaici - con l’autoconsumo sarà possibile abbassare la spesa dell’energia del Comune e dei cittadini. Sempre sul versante economico c’è da calcolare l’autoconsumo virtuale, o anche detto “commerciale”. Il modello di autoconsumo virtuale, a differenza di quello fisico, prevede l’utilizzo della rete pubblica per lo scambio di energia tra unità di generazione e di consumo. Per questa quota gli incentivi ammontano complessivamente a 120 euro per ogni megawatt prodotto, mentre l’energia rimanente sarà ceduta al GSE e pagata nel nostro caso 12 centesimi per megawatt.
A questo si aggiunge il beneficio sociale, perché installeremo i pannelli - oltre che su scuole ed edifici pubblici - anche sui tetti delle case popolari della frazione di Vittadone, circostanza che ci consentirà di alleggerire le bollette dei loro abitanti; spesso sono persone e famiglie in difficoltà economica. E poi mi pare importante segnalare il vantaggio ambientale, perché produrremo energia da fonti rinnovabili, senza immettere gas serra in atmosfera.
Che tipo di risposta vi aspettate dai cittadini e dalle aziende locali?
A me piace non dare nulla per scontato. E credo che dovremo impegnarci a fondo per una campagna di sensibilizzazione che raggiunga tutti e che renda chiari i vantaggi della partecipazione a questa iniziativa, che ci piacerebbe continuare a estendere nel tempo.
A farmi essere ottimista è il fatto che il Consiglio comunale abbia già approvato all’unanimità una mozione sullo sviluppo delle comunità energetiche, con tutte le forze politiche concordi nel sostenere l’iniziativa. E sono sicuro che conteremo anche sulla collaborazione delle associazioni ambientaliste per diffondere con più capillarità il nostro messaggio. È una scommessa importante per il futuro, con grandi potenzialità, ma dobbiamo seminare bene oggi per raccogliere i frutti che ci aspettiamo dal futuro.