LUCE ROMA: QUALI SONO I FORNITORI LOCALI DI ENERGIA ELETTRICA
Scopri quali sono i principali fornitori di energia elettrica a Roma e come scegliere il proprio fornitore di fiducia.
Per chi si trova alla ricerca di un fornitore di energia elettrica nella zona di Roma, può essere sicuramente interessante conoscere i maggiori operatori che operano nel settore, in modo da poter esaminare le rispettive offerte e cercare di capire quale possa essere la migliore offerta. Va infatti considerato che dopo la fine del monopolio esercitato da Enel e la liberalizzazione del settore energetico sancita dal decreto Bersani, nel 1999, il comparto vede la presenza di numerose aziende, private o municipalizzate (ovvero la cui proprietà è detenuta dal Comune di riferimento).
Ognuna di esse è chiamata ad occuparsi non solo della vendita di energia elettrica al cliente finale, ma anche di gestire la manutenzione della rete, l'attivazione dei contatori presso le abitazioni private o utenze commerciali, e dell'allacciamento previa richiesta del cliente. Una serie di compiti assolti con maggiore o minore efficacia a favore di un'utenza sempre più smaliziata e alla ricerca del miglior rapporto possibile tra la qualità del servizio e il prezzo di vendita.
Acea
Il primo nome cui solitamente pensano i cittadini romani, nel caso dell'attivazione di un'utenza elettrica è quello di Acea, acronimo di Azienda Comunale Energia e Ambiente, che detiene una quota nazionale del 3,5% e la quale appunto è il distributore locale in ambito capitolino. Nata nel 1909 l'azienda ha attraversato svariate vicissitudini che ne hanno permesso un consolidamento tale da farne uno dei maggiori attori nel settore multiservizi a livello italiano. Attualmente l'azionariato vede la presenza di Roma Capitale per il 51%, mentre il 23% è detenuto da Suez e il 5% è in mano a Francesco Gaetano Caltagirone, editore del Messaggero. Proprio l'acquisizione del ramo energetico nella zona romana da parte di Enel, avvenuto nel 2001, ha permesso ad Acea di diventare il secondo protagonista del mercato tricolore.
Enel
Il secondo nome da proporre è sicuramente quello di Enel (Ente Nazionale per l'Energia Elettrica), nata nel 1962 su impulso del governo italiano proprio al fine di trasformare l'energia elettrica in un volano economico per il sistema Paese. Una funzione svolta egregiamente dall'azienda, dopo il provvedimento con cui il governo Fanfani aveva unificato il mercato italiano, prendendo esempio da quanto accaduto in altri Paesi, come la Francia. A partire dal 1991, però, il monopolio esercitato da Enel è venuto meno, con la decisione di liberalizzare progressivamente il mercato e nell'anno successivo l'azienda è stata trasformata in Società per Azioni, preludio alla decisione di fissare un tetto di produzione a livello nazionale pari al 50%. Da quel momento anche Enel ha iniziato a diversificare le sue attività, ad esempio entrando nel comparto telefonico con Wind. Naturalmente l'azienda ha però mantenuto una posizione di forza sul mercato elettrico, che esercita ancora oggi.
SORGENIA
Tra i fornitori luce a Roma Sorgenia offre un'interessante tariffa, totalmente digitale ed ecosostenibile, Next Energia Luce, che permette di risparmiare in misura importante rispetto a un contratto tipo in regime di maggior tutela. Si tratta di una tariffa in regime mono-orario dal prezzo bloccato e attivabile solo online, con pagamento mediante domiciliazione bancaria e fatturazione elettronica.
Eni
Anche Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) non può mancare in un ipotetico elenco di fornitori da prendere in considerazione a Roma. Nato nel 1953, ad opera di Enrico Mattei, che ne fu presidente sino alla tragica morte, avvenuta nel 1962, per capire la sua importanza basterebbe ricordare la classifica stilata da Fortune 500 nel 2013, in base alla quale il cane a sei zampe (il logo dell'azienda) sarebbe la più grande impresa del nostro Paese, attestandosi al ventiduesimo posto a livello globale per fatturato. Se il controllo è ancora esercitato dallo Stato italiano, che ne detiene oltre il 30% e può esercitare la cosiddetta golden share, una sorta di diritto di veto che gli è stato affidato dalla legge 474 del 1994, il suo azionariato è oggi molto diffuso, tanto che il terzo principale soggetto della compagine è la People's Bank of China, che detiene poco più del 2% dei titoli.
Wekiwi
Altra azienda cui spetta una menzione è poi Wekiwi, una startup sorta nel 2015 che si fregia di un indiscusso primato: si tratta infatti della prima a operare esclusivamente sul web al fine di fornire gas ed energia elettrica. In tal modo è possibile chiudere il contratto per la fornitura a tariffe decisamente interessanti, in quanto non gravate dai costi di intermediazione che sono tipici dei gestori tradizionali. Proprio le modalità operative fanno ampiamente capire come Wekiwi punti in particolare su una fascia di utenza ben precisa, quella costituita dai Millennials, ovvero i giovani che sono naturalmente i più pronti ad utilizzare le nuove tecnologie informatiche. Fondata da Massimo Bello, la compagnia gravita nell'orbita di Gruppo Tremagi, di cui in pratica rappresenta la web company e si propone naturalmente di acquistare una forza sempre maggiore.
EnerGrid
Infine EnerGrid, società del Gruppo statunitense HII (Holding for International Investments) che ha iniziato ad operare nel settore dell'energia elettrica nel 2001, per poi allargare il suo raggio d'azione al gas naturale, sette anni più tardi. L'azienda ha preso forma a seguito dell'iniziativa assunta dal Gruppo Gavio, una holding che sino a quel momento si era distinta soprattutto nella costruzione e nella gestione di autostrade, aeroporti e ferrovie.
Se quello delle infrastrutture è rimasto il core business del gruppo, EnerGrid ha comunque assunto una rilevanza sempre maggiore, almeno sino a quando è stata acquisita da HII, intenzionata ad espandersi in un campo che dopo la liberalizzazione offre grandi possibilità di crescita. Ampiamente sfruttate da EnerGrid, che è nel frattempo emersa come uno dei maggiori protagonisti del comparto, riuscendo a raggiungere un fatturato consolidato attestato oltre la quota di mezzo miliardo di euro e più di 120mila utenze lungo tutto il territorio nazionale. Una quota che EnerGrid punta naturalmente a consolidare nei prossimi anni.
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