DIVERSITY BRAND INDEX 2022,
SORGENIA È NELLA TOP 20 DELLE AZIENDE PIÙ “INCLUSIVE”

Tra i brand che in Italia hanno dimostrato le migliori capacità di comunicare il proprio impegno reale per l’inclusione c’è anche Sorgenia. A certificarlo è il Diversity Brand Index 2022, che ci ha inserito nella propria top 20, la classifica che punta ad accendere i riflettori sulla rilevanza etico-economica dell’inclusione, stilata a partire dal 2018 da Diversity e Focus Management, che il 17 febbraio hanno celebrato la quinta edizione del Diverstity Brand Summit. Per stilare la classifica è stato realizzato a fine 2021 un sondaggio con la metodologia Cawi (computer assisted web interviewing), che è stato incrociato con le valutazioni di un comitato scientifico multi-ateneo e internazionale e di un Comitato Security Check, composto da esperte ed esperti di singole forme di università. A spiegare come si è riusciti ad arrivare a questo risultato e cosa significhi per Sorgenia sono Miriam Frigerio, Head of Brand & Communication, e Silvia Guidi, Diversity, Inclusion & People Care manager.

 

QUAL È IL SIGNIFICATO DI QUESTO RISULTATO PER L’AZIENDA E PER IL SUO BRAND?

Miriam Frigerio: “Per il brand è indubbiamente un risultato estremamente significativo, perché siamo una delle quattro aziende italiane inserite in questa classifica insieme a FS, Tim e Fastweb, oltre che una delle poche società di servizi inserite nel ranking, unica nel campo delle utilities, in un contesto di ‘giganti’ che contano su volumi molto più grandi dei nostri. Quanto al valore per l’azienda, è un riconoscimento dall’esterno di un lavoro su cui siamo impegnati ormai da diversi anni: è il risultato di un impegno su valori che sentiamo profondamente nostri, a tutti i livelli, e che contribuiscono a definire ciò che siamo”.
Silvia Guidi: “Per le persone di Sorgenia essere nella top20 del Diversity Brand Index 2022 è grande motivo di orgoglio: sapere di far parte di un’azienda che abbraccia i valori dell’inclusione e della sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale, è sicuramente fonte di soddisfazione e ulteriore stimolo per continuare a costruire insieme un futuro migliore”.

 

TRA LE INIZIATIVE NEL CAMPO DELLA DIVERSITY & INCLUSION CHE HANNO CONTRIBUITO A QUESTO SUCCESSO C’È IL PROGETTO #SEMPRE25NOVEMBRE. COME È NATA L’IDEA E COME SI È SVILUPPATA NEGLI ANNI?

M. F.: “Siamo partiti nel 2018: avevamo la consapevolezza di essere un’azienda che aveva nel proprio Dna il valore dell’inclusione, e in quel periodo lavoravamo già da un anno e mezzo con Bebe Vio. Abbiamo voluto confrontarci con un’iniziativa di divulgazione rispetto alla violenza di genere, ed è stato per noi un esito naturale, legato al fatto che siamo un’azienda dove c’è una distribuzione paritaria di ruoli tra uomini e donne nel management. Nei mesi in cui è maturata questa scelta ci siamo focalizzati sul fatto che proprio sulle discriminazioni di genere l’Italia fosse particolarmente indietro rispetto ad altri Paesi, mentre diversi report denunciavano una preoccupante diffusione del linguaggio violento contro le donne in rete. Abbiamo così deciso di iniziare a parlare di questi argomenti quando non erano ancora così in voga, tenendo sempre fede ad alcuni principi di correttezza narrativa e di rappresentazione, senza cedere a soluzioni facili sul piano del linguaggio. Ad esempio, non abbiamo mai parlato di vittime e carnefici, ma ci siamo fatti aiutare dai nostri partner, come la Grande Casa, e da esperti che ci hanno guidato nel modo corretto di raccontare questi temi. Questo ci ha consentito di guadagnare credibilità tra soggetti autorevoli. Abbiamo voluto sottolineare come non basti mobilitarsi un giorno all’anno, ma essere attivi e attenti sempre, ogni giorno, rappresentando tutte le diverse forme della violenza di genere, senza limitarsi a considerare soltanto quella fisica. Perché ci sono anche una serie estremamente ampia di esclusioni, di discriminazioni molto sottili, su cui abbiamo cercato di mobilitarci rimanendo sempre aderenti alla realtà, dando voce alle donne senza mediazioni, filtri o rappresentazioni forzate finalizzate al racconto”.

 

QUALI SONO I PRINCIPI CHE GUIDANO SORGENIA NELLA SCELTA DELLE PROPRIE ATTIVITÀ NEL CAMPO DIVERSITY E INCLUSION, ALL'INTERNO DEL PERIMETRO AZIENDALE E VERSO LE COMUNITÀ CON CUI ENTRA IN CONTATTO?

S. G.: “Sorgenia nel corso degli anni ha lavorato tanto sul proprio significato, sui valori e principi e sul modello di leadership. I valori di innovazione e di agilità dell’azienda sono stati di grande aiuto allo sviluppo di una cultura inclusiva e genuinamente orientata alla valorizzazione delle diversità: la creazione di un clima collaborativo in cui le persone possano sentirsi libere di esprimersi in modo autentico e di portare la propria unicità, l’attenzione al work-life-balance, un elevato coinvolgimento nella definizione della mission, della strategia e in generale in tutte le iniziative aziendali, anche in quelle che nascono dalla collaborazione con comunità esterne, come ad esempio con Parole O_Stili, La Grande Casa, il progetto #sempre25novembre, il Bosco Sorgenia, e altre ancora. Inoltre è stato fatto una grande lavoro sulla valorizzazione del pensiero divergente. Infine, poiché il lavoro sulla D&I non si esaurisce qui e c’è grande desiderio da parte nostra di diventare ancora più inclusivi, stiamo lavorando a un nuovo progetto che ci consentirà di prendere maggiore consapevolezza dei risultati raggiunti fino a oggi e di lanciare nuove iniziative con una strategia organica: come sempre partiamo dall’ascolto delle persone, per raccogliere il loro punto di vista".

 

QUALI ALTRI PROGETTI - IN SINTESI - AVETE SVILUPPATO E STATE SVILUPPANDO IN QUESTO CAMPO?

M. F.: “Siamo impegnati nella responsabilità ambientale oltre che sociale. A questo proposito potremmo citare Spesa Sospesa, che nel pieno della pandemia ci ha consentito di mettere in pratica un’iniziativa di solidarietà per le persone, le famiglie e le aziende in difficoltà, sostenendo un tessuto produttivo e una realtà territoriale provata dai lockdown. Un’esperienza che potrà proseguire nel suo percorso anche dopo la fine dell’emergenza. E poi una serie di iniziative di tipo ambientale, con progetti come il plogging, le iniziative per la forestazione, quelle di divulgazione sui temi ambientali, che sono legate da un filo conduttore: fare parte di una community che ha il fine ultimo di prendersi cura, insieme, dell’ambiente e del mondo in cui viviamo in un’ottica di sostenibilità, per lasciare risorse non depauperate a chi verrà dopo di noi. In tutto questo mi piace sottolineare che ci puntiamo al coinvolgimento delle persone, a cui chiediamo di partecipare e di fare direttamente qualcosa per raggiungere gli obiettivi comuni: questa è la nostra chiave distintiva nell’affrontare i temi della sostenibilità".

 

QUAL È IL FEEDBACK CHE RICEVETE DAI COLLEGHI E DAI CLIENTI RISPETTO A QUESTE INIZIATIVE?

S. G.: "I feedback che raccogliamo da parte dei colleghi sono sempre incoraggianti e nutrienti e spesso ci danno la possibilità di co-creare insieme nuove iniziative: un continuo scambio che è fonte di reciproca soddisfazione".

M.F.: "La cosa che più mi ha colpito è vedere come alcune persone abbiano visto in noi un punto di riferimento. È capitato che ci abbiano contattato via Facebook per chiederci aiuto, ad esempio in scenari di violenza di genere. E noi abbiamo allertato le associazioni specializzate tra i nostri partner per sostenerle e contribuire a risolvere i loro problemi. I maggiori ritorni li abbiamo dai clienti e dalla community, che ci dimostrano apprezzamento attenzione".

 

SU QUALI AMBITI VI PIACEREBBE METTERE IN CAMPO NUOVI PROGETTI PER IL FUTURO?

S.G.: "La nostra strategia prevede di mettere in campo nuove iniziative per migliorare la gender equality e sviluppare una cultura internazionale all’interno dell’azienda. È possibile inoltre che dall’attività di ascolto possano emergere altri bisogni, a questi daremo la necessaria importanza in termini di impegno e di energia da dedicare".