SUPPORTO PSICOLOGICO: IL PROGRAMMA DI SORGENIA PER IL BENESSERE DEI COLLABORATORI

Gabriele Di Marco della divisione Learning and Development: “Il nostro obiettivo non è soltanto quello di fornire un supporto psicologico, ma di contribuire a una cultura che normalizzi l’utilizzo di consulenze psicologiche. Anche soltanto per conoscere meglio sé stessi”.

“Si dice che le nuove generazioni diano meno peso all’aspetto economico e siano più concentrate sulla qualità della loro vita. Per arrivare a questo risultato ci sono tante strade, ma una delle più importanti è il benessere personale.

Con il programma di supporto alla persona realizzato in collaborazione con Stimulus, che abbiamo presentato proprio nei giorni scorsi, vogliamo aiutare le persone che lavorano con noi a raggiungere questo obiettivo. Vogliamo quindi dare ai nostri collaboratori uno strumento in più per stare bene, lavorando anche sulla conoscenza di sé stessi”.

A parlare è Gabriele Di Marco, che in Sorgenia si occupa di formazione e sviluppo all’interno del “team people”.

 

Gabriele, come è nata l’idea della collaborazione con Stimulus?

Tutto è partito da una call per fare reciproca conoscenza che risale all’inizio dell’anno. Stimulus è un’azienda che offre servizi di supporto alla persona nata in Francia e oggi è presente anche in Italia e Spagna. Da psicologo ero molto interessato alla loro offerta, ed ero alla ricerca di un’occasione per conoscerli meglio e capire se ci fossero spazi per avviare una collaborazione. Dopo questo primo approccio mi sono confrontato con una collega che si occupa della conciliazione vita-lavoro in azienda che, parlandomi del bando “Conciliamo”, mi dice di essere alla ricerca di qualcuno che possa occuparsi del supporto psicologico, e a quel punto il collegamento con Stimulus è stato immediato. Così abbiamo approfondito con loro le offerte della piattaforma di “employee assistance program”, che punta sul benessere a 360 gradi. Devo dire che ci hanno convinto grazie a una serie di servizi che abbiamo trovato molto interessanti, e così abbiamo deciso di dare vita a questa collaborazione, che è appena partita e che si svilupperà per 18 mesi fino alla fine del 2024.

 

In cosa consiste il progetto?

Parliamo in primis di supporto psicologico per i nostri collaboratori. Il primo passo sarà quello di mettere in campo una campagna di sensibilizzazione e formazione che serva a “normalizzare” il significato del supporto psicologico. La psicoterapia non è solo una forma di assistenza per persone con disturbi strutturati, ma uno strumento che può aiutare chiunque a conoscersi meglio e a vivere la vita con più serenità e consapevolezza. La piattaforma sarà accessibile da luglio, ma mi pare interessante dire che alla riunione di kick-off del progetto la partecipazione dei nostri collaboratori è stata molto ampia.

 

E poi?

Ogni nostro collaboratore potrà usufruire di un carnet illimitato di incontri in videoconferenza con i professionisti messi a disposizione dalla piattaforma di Stimulus, ognuno con la sua specializzazione, prenotandoli attraverso la piattaforma stessa o un numero verde. Ognuno potrà poi decidere se approfondire questo percorso, e se lo vorrà Sorgenia metterà a disposizione otto sedute gratuite con uno psicoterapeuta in presenza. Le otto sedute non riguarderanno soltanto i collaboratori, ma potranno essere allargate ai loro nuclei familiari, in modo che si possa riuscire ad affrontare - soltanto per fare un esempio - anche i temi dei disagi e dei disturbi dei giovani nel periodo adolescenziale. Credo che sia un segnale di attenzione importante, forse tra i più preziosi che un’organizzazione può mettere in campo per i propri collaboratori. Poi, da settembre, partirà la campagna di sensibilizzazione vera e propria, con una serie di contenuti che veicoleremo su tutti i canali utili a raggiungere le persone di Sorgenia, per creare attenzione attorno al tema. Da ottobre partirà la campagna di “mental health for manager”, con una serie di workshop che saranno utili a sviluppare competenze per sé e per i rispettivi team. Finita questa fase sarà il momento delle iniziative di formazione su due-tre aree tematiche, che saranno individuate ascoltando le richieste che arriveranno dagli stessi collaboratori, dal caregiving alla gestione dell’ansia fino alla gestione delle emozioni.

 

Qual è il valore aggiunto di questa campagna, al di là del supporto diretto alle persone?

Credo che il valore aggiunto sia essenzialmente nella fase di sensibilizzazione e formazione: sono attività pilastro dato il nostro obiettivo di far sì che il benessere psicologico sia sempre più integrato con la cultura organizzativa. Dovrà essere chiaro, come dicevamo, che rivolgersi a uno psicoterapeuta è da intendersi non solo come un’attività di cura, ma come un’attività di miglioramento di sé, in gradi di renderci più consapevoli e più autentici. Questo perché si apre una strada per guardarsi dentro, sviscerarsi e avere un confronto con una persona che aiuta a crescere: spesso il modo migliore per conoscersi è farlo attraverso gli occhi di qualcun altro.

 

Che obiettivi di partecipazione vi ponete?

Io credo che sia un obbligo etico delle aziende quello di coinvolgere i propri collaboratori nella consapevolezza che la salute mentale riguardi tutti, non soltanto chi sta male. È un tema che si inserisce perfettamente nelle strategie delle organizzazioni sull’ESG (Environmental, social, governance, ndr). Parlando con un consulente è emerso il fatto che in media soltanto il 5-10% dei collaboratori accede a questo tipo di servizi: noi vogliamo impegnarci a posizionarci ben al di sopra di questa media, perché sentiamo la responsabilità di poter fare da cassa di risonanza perché questa iniziativa abbia un impatto positivo non solo sulla vita dei nostri collaboratori, ma anche sulle persone a loro vicine. Credo che non ci sia niente di più bello di un’organizzazione portatrice di una cultura sana. Se pensiamo all’organizzazione come a un cerchio che può essere permeabile o impermeabile rispetto all’esterno, in Sorgenia di certo abbiamo scelto di essere permeabili, e di rimanere sempre in ascolto su quello che accade all’esterno, prendendoci cura delle persone che ci rappresentano. In definitiva, non si tratta soltanto di fornire un servizio di supporto psicologico, ma anche di sensibilizzare ed essere portatori di una cultura aperta sull’argomento e perché no, essere d’esempio ad altre organizzazioni.