IL FANTASANREMO DI SORGENIA, TRA DIVERTIMENTO E SOLIDARIETÀ

Per iscriversi alla lega aziendale viene chiesto ai partecipanti un piccolo contributo volontario. Il ricavato verrà donato a un’associazione tra SpesaSospesa, Pangea, TrempoSospeso, Art4sport e 123 Alessio. L’ideatrice Elena Airaghi: “Stanno chiedendo di partecipare anche i colleghi che non guarderanno il festival

Divertirsi e socializzare tra colleghi partecipando al FantaSanremo con una lega aziendale, e affiancare a questa occasione di gioco anche l’opportunità di un gesto di solidarietà, facendo una donazione a una delle associazioni sostenute da Sorgenia. L’idea è nata durante una pausa pranzo all’inizio della scorsa settimana: a promuoverla con i colleghi è stata Elena Airaghi, client account manager di Sorgenia, e ha trovato subito adesioni convinte. Proprio Elena ci racconta in questa intervista come è andata.

 

Come è nata l’idea di cimentarsi nel FantaSanremo?

Discutendone con i colleghi siamo stati da subito d’accordo sul fatto che avrebbe potuto essere un’occasione da cogliere. Ne ho così parlato con la Comunicazione e con le persone dell’HR che si occupano dei progetti di sostenibilità sociale, e abbiamo voluto provare. Abbiamo proposto ai partecipanti - ma nulla è obbligatorio - di versare una quota minima di 10 euro, e io mi sono offerta per coordinare tutti gli aspetti della gestione dei fondi. È stato un lavoro impegnativo, che è proseguito - visti i tempi stretti - anche nel week end, ma ora è bello raccoglierne il frutti, e vedere quanti abbiano deciso di sposare l’idea.

 

Come funziona il FantaSanremo?

Questa iniziativa l’anno scorso ha avuto un grande successo di pubblico. Tutti erano incuriositi dal fatto che gli artisti - sul palco ma anche in privato durante i giorni della manifestazione - facessero tante cose strane per guadagnare bonus. Si tratta di una gara nata sul principio del Fantacalcio: ogni partecipante ha 100 Baudi, la moneta simbolica del Festival, per creare una scuderia di cinque artisti e scegliere un capitano. Ovviamente i favoriti costano di più, gli outsider meno, e per provare a vincere si deve riuscire a trovare il giusto mix senza sforare il plafond. Alla fine della manifestazione vincerà chi, all’interno di ogni lega, avrà i cantanti che hanno ottenuto i punteggi più alti nella classifica generale e in quella dei bonus.

 

Quali sono gli obiettivi che vi siete posti con questa iniziativa?

Abbiamo pensato che potesse essere una buona idea quella di sfruttare l’evento nazional-popolare per eccellenza in Italia, il Festival di Sanremo, come occasione di socializzazione e di interazione tra colleghi. E poi abbiamo voluto fare anche un passo in più: prevedere una piccola donazione volontaria, per la quale abbiamo stabilito un minimo di 10 euro, da dare in beneficienza. Le persone che si sono iscritte hanno anche potuto indicare a quale tra le associazioni sostenute da Sorgenia vorrebbero devolvere il ricavato: quella che avrà ottenuto più menzioni riceverà la somma.

 

Quali sono le associazioni tra le quali si è potuto scegliere?

Sono cinque realtà con le quali Sorgenia è già impegnata in progetti di solidarietà. Si tratta di SpesaSospesa, piattaforma che sostiene le famiglie in difficolta raccogliendo donazioni e recuperando potenziali sprechi ed eccedenze di beni di prima necessità, e di Pangea, organizzazione no profit che dal 2002 lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità. È possibile destinare il ricavato anche ad Art4sport, l’associazione fondata dai genitori di Bebe Vio per migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto e quella delle loro famiglie, a TempoSospeso, che offre servizi sanitari e assistenziali ai cittadini in situazioni di fragilità economica e sociale, e a 123 Alessio, associazione a sostegno delle famiglie dei bambini che lottano contro la leucemia.

 

Che reazioni hai avuto a questa idea?

Uno dei risultati più importanti è che si sia compreso a fondo lo spirito dell’iniziativa: molti colleghi infatti mi hanno contattato per dirmi che non avrebbero visto in tv il festival, e che quindi non avrebbero partecipato attivamente al FantaSanremo, ma che volevano in ogni caso iscriversi per partecipare all’iniziativa di solidarietà. Credo che questa sia una sensibilità che è nel DNA dei dipendenti Sorgenia, e ho avuto il modo in passato di toccarla con mano in diverse occasioni. Quando vengono proposte iniziative di solidarietà sociale, o di sostenibilità ambientale, la volontà di dare il proprio contributo a una buona causa è sempre forte e convinta.