Le aziende agricole che fanno bene all’ambiente

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

La filiera agroalimentare del nostro Paese è impegnata nel suo percorso di ripresa dopo l’emergenza Covid-19. E le imprese del settore sono ormai consapevoli del valore aggiunto che possono portare. Ecco alcuni esempi virtuosi.

La filiera agroalimentare italiana è composta da oltre un milione di imprese, in cui complessivamente trovano impiego circa 3,5 milioni di persone. Il comparto contribuisce al prodotto interno lordo del nostro Paese per il 15% del totale. E anche in questo settore è in atto una transizione verso la sostenibilità, che si appoggia in modo sempre più determinante sulle tecnologie digitali per essere più efficace e per fare in modo che gli investimenti portino a risultati tangibili in termini di riduzione degli sprechi di risorse e di una razionalizzazione del loro utilizzo. Con il risultato di guadagnare in sostenibilità e in efficienza, contenendo i costi e guardando a nuove opportunità di business.
Ad accelerare questo passaggio è intervenuta anche l’emergenza causata dalla pandemia, che nel campo dell’agricoltura non ha causato un blocco della produzione, ma che spesso ha comportato una revisione e una modernizzazione dei processi. Modernizzazione che per il futuro potrà contare su un’accelerazione decisa grazie anche alle risorse stanziate dall’Europa e dal Governo con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tutto questo all’insegna della sostenibilità, non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche da quello sociale, con una maggiore attenzione verso le condizioni di lavoro dei dipendenti delle singole aziende fino ad arrivare anche ai fornitori e ai lavoratori dell’indotto.
A fotografare la situazione in Italia, che testimonia come le aziende agricole siano ormai avviate verso un percorso di sostenibilità, è il rapporto 2020 di AGRIcoltura100, progetto che premia le aziende sostenibili e che ha già avviato l’indagine per l’edizione 2021, nato dalla collaborazione tra Confagricoltura e Reale Mutua, e realizzato dal Cerved.

Di cosa parliamo?

La fotografia della sostenibilità nel mondo dell’agrifood

Per dare rapidamente conto delle evidenze emerse dal report, basterà guardare ai dati relativi all’impegno delle aziende agricole italiane.

Risorse naturali  e riduzione emissioni gas serra
Il 97,9% delle aziende agricole italiane è impegnato in almeno un’attività che riguarda l’utilizzo delle risorse naturali, dall’ottimizzazione o riduzione dell’uso dell’acqua alla gestione sostenibile del suolo, dai consumi energetici con l’utilizzo di rinnovabili alla tutela della biodiversità, fino alla gestione sostenibile dei residui di produzione e dei rifiuti.

Il 55,9% delle imprese agricole sono impegnate nella riduzione delle emissioni di gas serra e per le riduzioni delle emissioni di ammoniaca.

Sostenibilità sociale
Quanto poi alla sostenibilità sociale, per completare il quadro, il 50,3% delle imprese ha messo in campo almeno un’iniziativa su salute e assistenza, e il 47,9% in iniziative di previdenza e protezione, mentre il 20,8% mette in campo iniziative di integrazione sociale e inclusione lavorativa.

Il termometro della sostenibilità
Guardando al livello di sostenibilità delle aziende italiane dell’agroalimentare, quasi un’azienda su due, per la precisione il 48,1% è classificata a un livello medio-alto, con le aziende più grandi che risultano più impegnate in questo campo rispetto a quelle di dimensioni più ridotte. A concludere la sintesi c’è il fatto che esiste un legame stretto, come dicevamo, tra sostenibilità e innovazione: le aziende più innovative sono infatti in linea generale anche quelle più attente all’ambiente.

Premio AGRIcoltura100: le tre aziende più virtuose

Per dare un quadro delle eccellenze in Italia nel campo delle aziende agricole impegnate nella sostenibilità basterà fare una rapida carrellate tra i vincitori del premio AGRIcoltura100, che ha visto emergere la Società Agricola Barberani & C. di Orvieto (Terni), in Umbria, specializzata in viticoltura, l’Azienda Agricola Iori di Avezzano (L’Aquila), specializzata in orticoltura, e la Società Agricola Cupidi Alessio e Leonardi Roberta di Gallese (Viterbo), che conduce un’attività mista.

La Cantina vinicola Barberani, è attiva da 60 anni e tre generazioni, e produce vini certificati Bio e Vegan ispirati dalla filosofia biodinamica, coniugando i principi dell’agricoltura biologica con la scelta di esaltare i prodotti del territorio. Tra le scelte sostenibili ci sono la diminuzione dell’uso di rame e zolfo nei vigneti, e l’utilizzo di prodotti naturali alternativi per aumentare la forza e la durata delle viti, con la potatura e interramento degli scarti e la tecnica di utilizzare il sovescio (una pratica agricola che ha lo scopo di rendere più fertile il terreno, grazie alla coltivazione di specifiche colture per poi trinciarle e interrarle, ndr) con cereali, fertilizzanti organici e trattamenti a base vegetale.

L’Azienda Agricola Iori di Gioia dei Marsi, in provincia di L’Aquila, che si occupa principalmente della coltivazione e del confezionamento di carote, dal 2015 commercializza la “Carota dell’altopiano del Fucino” a indicazione geografica protetta. Il riconoscimento è arrivato grazie al rispetto della filiera agricola e agli elevati standard qualitativi Global Gap (Good Agricolture Pratice), e alla scelta di minimizzare gli impatti ambientali e riutilizzare i residui dei cicli di lavorazione.

La Società Agricola Cupidi Alessio e Leonardi Roberta di Gallese, in provincia di Viterbo, è una fattoria didattica che oltre a promuovere la produzione sostenibile, è impegnata anche a diffondere i principi del rispetto dell’ambiente verso le nuove generazioni anche nelle scuole. Nata nel 1997, è un’azienda a indirizzo zootecnico ed energetico; dal 2000 produce uova dall’allevamento, mentre le colture praticate sono vite, olivo e noce da legno. In azienda è presente un impianto fotovoltaico e un pirogassificatore a biomasse per la produzione di energia elettrica, oltre a un impianto a biomasse per l’energia termica.

Menzioni speciali

Passando infine alle menzioni speciali, per l’attenzione allimpatto ambientale è stata premiata la Tenuta Serravalle di Gerardo Diana di Mineo, in provincia di Catania, in Sicilia, azienda ad attività mista. Per la qualità del lavoro e occupazione dei giovani il riconoscimento è andato all’azienda agricola Podere Francesco di Mosciano Sant’Angelo in provincia di Teramo, in Abruzzo, che opera nel campo dei frutteti e degli agrumi. Per la gestione del suolo il premio è andato a La Falchetta, azienda mista di Druento, in provincia di Torino, in Piemonte, mentre per la qualità alimentare è stata premiata la società agricola Sorrentino Vini di Boscotrecase in provincia di Napoli, in Campania. Per il rapporto con reti, filiera e comunità locale la menzione è andata alla Società Agricola Anidagri di Borzonasca, in provincia di Genova, in Liguria, mentre infine per la valorizzazione delle produzioni è stata premiata Prato Del Vescovo Floricoltura di Albenga, in provincia di Savona, in Liguria.